mercoledì 24 giugno 2015

LA FANTASTICA STORIA DELL'OTTANTUNENNE INVESTITO DAL CAMIONCINO DEL LATTE - J. B. MORRISON



Frank, neo-ottantunenne, abita con il gatto Bibì in una tipica cittadina inglese; colleziona dvd, sperpera i suoi pochi denari alle fiere parrocchiali e tenta disperatamente di evitare gli scocciatori che bussano alla sua porta. Prima era abbastanza in gamba per riempire decorosamente le sue giornate, ma ora con un braccio e un piede fratturati, la vita gli appare decisamente grigia. Fino a quando non fa irruzione nel suo tran-tran Kelly Natale, professione assistente a domicilio. Con la sua utilitaria azzurra, un parcheggio da far rizzare i capelli in testa, una serena tenacia e la risata pronta, Kelly trasforma la vita di Frank. E gli ricorda che fuori dei muri di casa c'è un mondo avventuroso per chiunque, anche per chi ha ottantun anni. 

Qualcuno si ricorderà che J.B. Morrison, cinquantacinquenne londinese, prima di cimentarsi come autore di romanzi, era una rockstar. Durante gli anni 90, a capo dei Carter the Unstoppable Sex Machine, aveva infatti riscritto le coordinate dell'alternative rock, inventando un'originale miscela in cui confluivano punk, pop, samples, drum machine e potenti linee di basso. Una formula che resse molto bene per un lustro e che consegnò alla storia almeno un album imperdibile, 1992 - The Love Album (1992), che raggiunse il primo podio delle charts inglesi e piazzò in classifica la bellezza di quattro singoli. Chiusa l'avventura coi Carter USM, Morrison intraprese una brillante carriera solista, per poi dedicarsi, sul finire del decennio scorso, alla letteratura. La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte è la sua quarta uscita editoriale e terzo romanzo (il quarto libro è l'autobiografia della sua militanza nei Carter USM). Non posso fare paragoni e tracciare il percorso letterario di Morrison, perchè non ho letto le tre precedenti opere; quindi, mi concentrerò esclusivamente su questo libro, nel quale il passato di musicista dell'autore torna in qualche modo a fare capolino nelle frequenti citazioni alla musica punk, ai Sex Pistols e a una generale attenzione per la musica che emerge dalle pagine del romanzo. Ma questo, a dire il vero, è un aspetto del tutto marginale, funzionale a tinteggiare un certo atteggiamento del protagonista della storia, l'ottantunenne Frank, nei confronti del prossimo e delle convenzioni. Il romanzo, in realtà, si muove in ben altri territori, quello, cioè della vecchiaia e della solitudine. Argomenti importanti, che Morrison ha il merito di trattare con distacco ironico, tenendosi lontano da banalità assortite e spingendoci alla riflessione con il sorriso sulle labbra. La tristezza e la nostalgia sono lasciati dunque ai margini del racconto, in cui prevalgono semmai lo humor tipicamente british, un tocco di surreale e qualche momento  (felicemente)grottesco. E questo è senz'altro il meglio di un romanzo che, per altri versi, palesa evidenti limiti, sia nell'intreccio narrativo (la trama è esile come il tanga di Belen) che nella prosa, non particolarmente avvincente nè tanto meno ricca sotto il profilo lessicale. Il finale, peraltro, è abbastanza scontato e i personaggi di contorno sono sfumati e privi di carattere. Tuttavia, Frank è ben tratteggiato attraverso tutta una serie di piccole manie e di assortiti decadimenti (fisici e mentali) e soprattutto dai modi poco urbani con cui affronta le dinamiche sociali, tanto da risultare, a conti fatti, quasi una sorta di Sid Vicious strafatto di Gerovital. Niente che trasformi La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte in un grande libro, ma quanto basta però a trascorrere qualche giorno in piacevole compagnia.

2 commenti:

La firma cangiante ha detto...

In ogni caso sembra una lettura quantomeno piacevole e divertente. Per rimanere nell'ambito libri/musicisti a me era piaciuta parecchio la prova di Mr. E degli Eels (Mark Oliver Everett) con il suo Rock, amore, morte, follia e un paio d'altre sciocchezze che i nipotini dovrebbero sapere (molto autobiografico).

Anonimo ha detto...

Mi ispira...