"Non
cercare di farmi passare per uno simpatico." Sono parole di Miles Davis,
inconfondibilmente sue, ed è la regola alla quale si è attenuto John Szwed per
scrivere la biografia più completa e documentata della leggenda che più di una
volta ha cambiato il jazz, musicista camaleontico capace di inventare radicalmente
sempre nuove direzioni - cool jazz, jazz modale, jazz-rock - e uomo tormentato,
ossessionato da se stesso. Timido figlio di un dentista affermato
dell'Illinois, Miles - che fin da giovanissimo mostra una forte predisposizione
per la tromba- si sposa a diciotto anni, si trasferisce a New York, frequenta
la Juilliard e suona nella band di Charlie Parker. Ma Miles è determinato a non
cedere alla frustrazione del confronto con la genialità spavalda di
Parker: Non gli basta seguire, vuole trovare il proprio stile. È l'atto
di nascita del mito, che, come tutti i miti, conosce luci sfolgoranti di stelle
e passaggi bui, disperati. Senza venire meno alla norma che si è dato, Szwed
tratteggia una vita fuori controllo, in cui la precoce resa dei conti con
l'abuso di droga e alcol trascende la vicenda biografica personale per
diventare una riflessione sul gorgo che ha risucchiato troppi jazzisti. Allo
stesso modo, le turbolente storie d'amore con Juliette Greco e Cicely Tyson
rimarcano come narcisismo, voracità sessuale e violenza abbiano il potere di
distruggere intere esistenze. Ma è la musica il cuore di questo lavoro, e alla
musica sempre si torna, nonostante gli scandali.
John
Szwed non è certamente l'ultimo dei pirla. Professore di Musica alla Columbia
University, dove dirige anche il centro per lo studio del jazz, e già
professore di antropologia all'università di Yale, Szwed ha scritto testi
fondamentali per la divulgazione e la conoscenza della musica jazz, tra cui una
recente biografia su Billie Holiday (Billie Holiday: The Musician & The
Myth, del 2015) e un'altra apprezzatissima sul compositore e pianista Sun Ra
(Space is the Place: The Lives and Times of Sun Ra, del 2000). So What, saggio
dedicato alla vita dell'immenso Miles Davis (il libro è del 2003, ma è stato
pubblicato in Italia il mese scorso) non è solo una biografia esaustiva e
ragionata sul grande trombettista statunitense, ma riflette anche (e non
poco) la preparazione universitaria del suo autore. Il quale, non
si limita a soffermarsi sulla personalità contraddittoria di Davis e sugli
eventi che ne hanno costellato la vita (assai suggestivi gli episodi relativi
al rapporto fra Miles e Charlie Parker), ma si sofferma anche sulla genesi
di tanti brani (la nascita di un assolo, la difficoltà a registrare alcune
canzoni, etc.) e di altrettanti storici dischi, tracciando anche con mano ferma
il contesto storico e sociale che influenzerà generi e composizioni (molto
interessante la parte dedicata alla New York del be-bop di fine anni '40). Per
questi motivi, So What non è certo un libro semplice, in quanto zeppo di
riferimenti per addetti ai lavori, ma di sicuro non è la solita biografia
che si concentra morbosamente sul gossip, svilendo il senso di una vita
artistica. Anzi, qui protagonista assoluta è soprattutto la musica, e
anche se talvolta Szwed si perde un po’ in tecnicismi accademici, vale la pena
tener duro: il premio sarà conoscere nel profondo uno dei più grandi musicisti
del secolo scorso. Uno che, nonostante gli eccessi e le dipendenze, è sempre
stato decenni avanti a tutti.
Blackswan, lunedì 10/08/2015
3 commenti:
Sarà la mia lettura in questa seconda metaà di estate. Grazie, bel post!
..metà di estate..
@ Mr Hyde: Ottima scelta, non te ne pentirai :)
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