Ci sono cose che non cambiano mai, che restano
immutabili nel tempo, nonostante eventi epocali destinati a trasformare il
mondo. Così, a dispetto di un decennio dominato dai social
network, in cui tutto scorre alla velocità della luce, la
Nutella ha mantenuto intatto il proprio sapore che, a distanza di tanti anni,
continua a regalarmi le stesse sensazioni di quand'ero bambino. Allo stesso
modo i Motorhead, dopo quarant'anni di onorata carriera, non smettono di proporre
la loro incandescente miscela di metal primordiale e anfetaminica
velocità. Anacronistici? Può darsi, eppure ancora incredibilmente
convincenti. Anzi, di più. Perchè se in passato qualche dubbio sulla tenuta
della band lo avevamo avuto, paventando un inevitabile declino dopo un vita
passata sul ring dello star system, oggi i Motorhead sembrano più vitali che
mai e ci appaiono come degli eroi immortali. Ditemi infatti chi di voi, dopo
aver ascoltato tutte le notizie esiziali a proposito delle sue condizioni di
salute, pensasse seriamente che Lemmy sarebbe arrivato sano e salvo
al ventiduesimo disco. Invece, mentre lo davamo già a due passi dalle sponde
dello Stige, pronto a banchettare in eterno con gli altri dei del rock, Mr
Kilmister piazza il colpo a sorpresa, un'impennata d'orgoglio che assume i
connotati di un inesplicabile miracolo: Bad Magic è infatti un discone, di
gran lunga più riuscito dei già convincenti The World Is Yours (2010) e
Aftershock (2013). Lemmy canta da Dio, con quel torbido raschio che puzza
di sigarette, Jack Daniels e catrame, e le canzoni funzionano maledettamente
bene, alternando monolitici shianti da pressa siderurgica (la sorprendente
Victory Or Die) a episodi più articolati e sapientemente costruiti (Fire Storm
Hotel e la struggente Till The End). Tra i momenti migliori di un disco che
graffia e ruggisce dalla prima all'ultima nota, si segnala anche una
grande cover di Sympaty For The Devil dei Rolling Stones, quasi un patto di
sangue fra vecchi guerrieri che non sono intenzionati a cedere un
centimetro di palco al tempo che passa. "Noi siamo i Motorhead e vi
spaccheremo il culo", tuonava anni fa il buon Lemmy. Missione compiuta.
Anche questa volta.
VOTO: 7,5
Blackswan, lunedì 31/08/2015
2 commenti:
Eh, gente che non va mai all'aceto!
Ne ho parlato anche io... anche se a me la cover degli Stones non è piaciuta moltissimo ...
http://my-way-online.blogspot.it/2015/08/nel-nuovo-album-dei-motorhead-un.html
Posta un commento