Se prendete questo disco e lo mettete sul piatto,
senza avere la minima cognizione di chi siano i Mojo Man, tutti, ma proprio
tutti, vi sentirete immediatamente catapultati nel Sud degli Stati Uniti.
Questa miscela di hard rock blues speziata di southern arriva, invece,
dall'Olanda, e precisamente da L'Aja, dove il gruppo capitanatoo dal solido
chitarrista e cantante, Marcel Duprix, ha iniziato a muovere i primi passi e
ora esordisce con un suntuoso full lenght. Non è una novità che, soprattutto il
Nord Europa (a parte l'ovvia contiguità con la terra d'Albione), senta forte il
richiamo proveniente dagli States: basta aprire una rivista specializzata in
musica americana e rendersi conto di quanti artisti o band peschino a
piene mani nella grande tradizione a stelle e strisce. Ma è anche vero che, per
non essere meri replicanti, e riuscire a farsi notare lontano da quelle terre,
occorre metterci qualcosa in più, un pizzico di originalità che consenta di
emergere dal sottobosco dei club prive. I Mojo Man non nascondono certo i
propri modelli artistici, e basta un primo ascolto per rendersi conto che alla
base di questo disco ci sono ripetuti ascolti di Black Crowes e JJ &
Mofro (o magari i Widespread Panic di Night Of Joy), per citare due nomi
facilmente accostabili, ma anche tanta musica nera, quella che annovera
fra i suoi campioni James Brown e Otis Redding . Dalla loro, i Mojo
Man ci mettono però un'energia pazzesca, un'ottima vena compositiva e
soprattutto un suono effervescente, che riesce a equilibrare con sapienza il
muscolo della chitarra elettrica e il groove di una sezione fiati
scintillante. Rock blues, dicevamo, declinato con accenti hard e riffoni
travolgenti (Is It A Crime e Wild Flower), o guardando alla grande tradizione
texana (lo swing sudatissimo di The Ship Is Sinking) oppure omaggiando i propri
miti (l'iniziale Scarecrow e il singolo Hip Shakin' Mama sono figlie di
una vera e propria Black Crowes mania). Niente di pazzesco, per
carità, ma di certo un disco che sorprende proprio perchè concepito a
distanza di migliaia di chilometri da dove questa musica nasce, senza peraltro
che si noti la differenza. E poi, quando le metterete sul piatto, vi
accorgerete quanto sarà difficile toglierlo: troppo divertente per cambiare
canale.
VOTO: 7
Blackswan, martedì 24/11/2015
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