CINQUE ANNI DI KILLER: E' UN LUSTRO(CK)!

Cinque anni sono tantissimi, a pensarci bene. E, a pensarci anche meglio, quando l'undici febbraio del 2011 diedi vita a questo blog, non avrei mai immaginato di raggiungere un simile traguardo. Invece, eccomi qui, a celebrare, contro ogni pronostico, un lustro di Come Un Killer Sotto Il Sole. Sono passati cinque anni, che è una considerevole fetta di vita per un uomo, ma ancora di più, lo è per questo piccolo e artigianale blog, accudito, giorno per giorno, con il sacrificio e con la gioia che si devono a una passione. In questa pagina, sono entrati centinaia di dischi, e a ognuno di questi ho dedicato tempo e amore, in un equilibrato scambio di attenzioni: le canzoni mi salvano la vita, io salvo loro dall'oblio. Allora, mentre spengo queste cinque candeline e faccio un rapido bilancio del tempo trascorso, mi rendo conto che probabilmente sono in debito con la musica che amo, a cui ho dato meno di quanto ho ricevuto. So, infatti, di aver commesso errori, di aver scritto cazzate e penso che, probabilmente, avrei potuto fare di meglio e di più di quanto fatto finora. E di questo mi scuso, con le canzoni e con tutti i lettori. Tuttavia, mi riprometto di non smettere mai di provarci, e anche se la ciambella non sempre riuscirà con un buco perfetto, cercherò di non tradire mai quella coerenza intellettuale, che è l'unica dote che mi riconosco.

I festeggiamenti (per modo di dire) ci saranno stasera, a partire dalle ore 21.30, con una diretta di RadioPaneSalame, che sarà fatta con le canzoni scelte dai lettori e dagli ascoltatori. Qui, più che celebrare, vorrei invece spendere un paio di parole di ringraziamento. Grazie, in primo luogo, a tutti quelli che si sono innamorati di un disco di cui ho scritto: chi cura un blog con intenti divulgativi come questo, sa che non c'è soddisfazione più grande. Basta un lettore felice e qualsiasi fatica è ripagata. E poi, vorrei ringraziare tutte le persone che passano di qui, quelle in carne e d'ossa che si celano dietro lo schermo, ma che sono costantemente presenti con le loro idee, le loro critiche, i loro suggerimenti, la loro simpatia, i loro contributi di scrittura. Alcuni di voi sono entrati a far parte concretamente della mia vita, rendendola migliore, grazie alla gioia della condivisione. Altri ancora, invece, non li ho mai visti, ma per l’affetto dimostratomi, li percepisco come amici.

Bè, è tutto. Spero di essere qui fra cinque anni a raccontare le stesse cose. Nel frattempo, statemi bene. Ci leggiamo al prossimo disco.

Blackswan, giovedì 11/02/2016