Scoperti grazie a una segnalazione dell'amico Bartolo
Federico sul suo ottimo blog, DustyRoad, i Mortal Tides sono stati una delle più
interessanti scoperte di questo inizio 2016. Inglesi di Cambridge, tutti più o
meno sulla ventina, un Ep all'attivo datato 2013 (Break Of Blue), i Mortal
Tides esordiscono nel giro che conta con un disco che sembra il
frutto, ragionato e maturato dalle menti di navigati musicisti. La materia
è quella ormai consunta dell'indie-folk, tanto di moda in questi anni da
avercene quasi le tasche piene. Tuttavia, nello specifico, la band capitanata
da Noah Bevington, riesce a superare gli steccati di genere, grazie
ad alcuni spunti davvero interessanti. In primo luogo, la centralità del
pianoforte e del contrabbasso rende il suono meno roots, e lo
sviluppo delle canzoni appare fin dal primo ascolto molto meno scontato di
quanto ci si potrebbe aspettare. Non mancano riferimenti al moderno folk anglosassone,
ma, tanto per avere un termine di paragone, i Mortal Tides si tengono ben
distanti da certe smancerie alla Mumford & Sons (l'unica canzone che li
tira in ballo è No Midas) e evitano l'approccio pretenzioso dei concittadini
Alt-J, con cui spartiscono, almeno in alcuni momenti, una certa
complessità negli arrangiamenti. Le dodici canzoni di cui si compone Light In /
LIght Out palesano, invece, una solidità e una maturità compositiva
inaspettata, e se la dimensione, grazie anche all'uso di strumenti tradizionali,
resta decisamente orchestrale, i brani palesano spesso un'identità cellulare
più prossima al rock che al folk (Houses & Drums, la straripante I Grow
Cold) e una tendenza a sbrigliare gli strumenti in impetuosi crescendo
che, immaginiamo, potrebbero avere una grandissima resa soprattutto dal
vivo (Naiad II). In definitiva, Light In / Light Out riesce a suonare
meravigliosamente dall'inizio alla fine, lasciandosi alle spalle molte ovvietà
e cercando di proporre un nuovo modo di leggere un vecchio spartito. E se
teniamo conto che si tratta dell'opera prima di un gruppo di ventenni, la
voglia di alzarsi in piedi a tributare una standing ovation è davvero tanta.
VOTO: 7,5
Blackswan, mercoledì 03/02/2016
3 commenti:
smancerie alla Mumford & Sons???? Và che ti intaso il cell di videoo
cmq questi MT mi piacciono un sacco!
@ Sally: provaci e ti tolgo il saluto :)))
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