I Cactus Blossoms sono la novità a stelle e strisce di
questo inizio 2016. Non solo per noi, che certa musica la conosciamo poco e se
arriva, arriva d'importazione, per la fruizione esclusiva di circuiti
assai ristretti, ma anche per gli americani, che dalla sera alla mattina, si
sono ritrovati per le mani un gioiellino mica male. Jack Torrey e Page Burkum
sono figli del Mid- West, arrivano da Minneapolis, per la precisione, e hanno
iniziato a muoversi musicalmente nel circuito delle Twin Cities (la citata
Minneapolis e Saint Paul). Questo disco esce per la prima volta nel 2012
(seguito poi da un live intitolato Live At The Turf Club), viene autoprodotto
e raggiunge un discreto successo su Bandcamp. A furia di suonare in giro
per l'America, la Redhouse Records si accorge finalmente di loro, li
affianca a un pugno di sessionisti, e così You're Dreaming vede
finalmente la luce in una veste nuova e più curata. Da un punto di vista
formale, il primo paragone lanciato dalla stampa (qualcuno a proposito dei
Cactus Blossoms ha già parlato di salvezza del country) è quello con Simon
& Garfunkel (e con i più recenti Milk Carton Kids): Torrey è l'autore
principale, entrambi hanno grandi voci e le trame dei loro brani sono il
risultato di grandi intrecci vocali. Tuttavia, i Cactus Blossoms frequentano
poco il folk e puntano semmai su una rilettura di quel suono old times che
guarda agli Everly Brothers (mi pare il paragone più azzeccato) e a Hank
Williams. Niente di particolarmente originale, è vero, ma il disco suona
comunque fresco, intrigante e ricco di linee melodiche piacevolissime. Country,
prevalentemente, ma anche puntate nel rock'n'roll delle origini (Clown
Collector) e trasognati sguardi ai suoni di frontiera (Adios Maria che mi ha
fatto pensare alla Nitty Gritty Dirt Dirt Band), il tutto impreziosito
da un delicato mood nostalgico che, per gli amanti del genere, è una
sorta di ritorno a casa, ai suoni tradizionali degli anni '50 e '60, da cui
tutto deriva. Consigliatissimo a tutti i frequentatori dell'Americana, magari
un po’ meno per tutti coloro che non masticano molto la materia.
VOTO: 7
Blackswan, giovedì 04/02/2016
2 commenti:
Mi sa che io e te Blackswan abbiamo un concetto di novità profondamente differente... :)
@Marco: temo di si.
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