Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo
E se fosse la (s)volta buona? Il 17 aprile potrebbe
segnare l'inizio della rottamazione del rampante Matteo e della congrega
toscana. Il condizionale è d'obbligo, però. Una sequenza di appuntamenti
elettorali - le amministrative di giugno e il referendum di ottobre, quello
sulla 'riforma' costituzionale, per intenderci- che certamente turberà la
quiete del Premier. Altro che democrazia a suon di "Matteorisponde"
su Twitter e Facebook o di Leopolde varie. Il monologo in rete a cui abbiamo
assistito nei giorni scorsi e i "mi piace" dei followers possono
attendere, dunque. Da oggi si fa sul serio: si vota e, aggiungo, finalmente. La
parola passa agli italiani. E piaccia o non piaccia al nostro 'social' Matteone
che tanto si è speso con inviti espliciti all'astensionismo, il raggiungimento
o meno del quorum sul referendum delle trivelle costituirà la prima fase di un
test sul consenso popolare. L'infatuazione italiana per il giovanotto di
Rignano pare un po' affievolita negli ultimi tempi. Dopo lo scandalo delle
banche, Banca Etruria in testa, ci si è messa pure la saga Guidi- Gemelli a
complicargli la vita. Neppure l'aiutino del padre putativo, Sua Maestà Giorgio
Napolitano, potrà fargli da viatico per affrontare il periglioso cammino che lo
attende nei mesi prossimi. Tra un Cuperlo che non lo ritiene dotato della
statura di un leader e un D'Alema che lo etichetta come divisivo e lacerante,
c'è un osso duro all'interno del partito che potrebbe guastargli la festa: tale
Michele Emiliano, governatore della Puglia, uno dei promotori del referendum
sulle trivelle. Incalzante e assertivo, Emiliano non ha mai nascosto una certa
idiosincrasia verso il tracotante Matteo. Di recente ha etichettato il Premier
per quello che è, un venditore di pentole, come se stesse preparando il terreno
per un scontro ormai prossimo. Vedremo chi la spunterà. Certo è che se le
sortite dell'energico governatore pugliese si tradurranno in fatti, sarebbero
dolori di pancia per il povero Matteo. E allora sì che lo vedremmo finalmente
in mutande. Intimissimi, permettendo.
Matteo Renzi, allo stabilimento di
Calzedonia (di cui fa parte il marchio Intimissimi): "Ho anche la
mutanda Intimissimi, ma ve la risparmio. Qui dovete credermi sulla
parola".
Matteo Renzi, durante la conferenza
stampa di presentazione del nuovo Codice degli appalti: "L'Italia è
l'unico paese al mondo che sta facendo tre opere strepitose dal punto di vista
ingegneristico... tre tunnel che collegano il Paese al resto del mondo: il
Brennero, la Torino- Lione e il Gottardo" ( peccato che il Gottardo si
trova in territorio elvetico).
Giorgio Napolitano, a proposito del
referendum sulle trivelle: "L'astensione è un modo di esprimere la
convinzione dell'incosistenza e della pretestuosità di questa iniziativa
referendaria".
Matteo Salvini sul Presidente della
Repubblica: "Mattarella? Fortunatamente ci sono vecchietti molto più
arzilli di lui...Al posto del Quirinale mettiamoci un bel museo o un parco
giochi".
P.S.
Il quorum non è stato raggiunto. Il referendum è stato
rottamato ma la vittoria di Renzi è posticcia.
Se ci fosse stato l'election day, oggi leggeremmo
un'altra storia.
Cleopatra, lunedì 18/04/2016
1 commento:
Il quorum non è arrivato ma il segnale per Renzolino secondo me sì, forte e chiaro.
A molti di quelli che sono andati a votare (tra cui io) delle trivelle non interessava un gran che ma interessava molto, invece, dare uno schiaffo a Renzi.
E allora, se sommiamo l'astrusità del tema referendario, l'avere votato a livello nazionale su temi che interessano solo le regioni adriatiche, ed infine l'invito all'astensionismo di Giorgio Joda Napolitano, vedete che i numeri non sono affatto male.
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