Quando nel 2002 esce Let Go, piccolo gioiello di alternative pop - rock, in molti sarebbe stati pronti a scommettere la camicia sul futuro dei Nada Surf. Non solo per il successo commerciale dell'album, che, soprattutto in Europa, ebbe un lungo riverbero mediatico; quanto, semmai, per la capacità della band newyorkese di ricamare melodie a presa immediata, senza rinnegare una scrittura di artigianato orgogliosamente indie. Le cose, poi, non andarono esattamente come molti si sarebbero aspettati, e i Nada Surf, pur non cambiando molto della formula un tempo vincente, hanno continua a rilasciare, a cadenza più o meno biennale, dischi così così. Niente di indegno, per carità; tuttavia, la bella ispirazione a cui si abbeveravano le canzoni di Let Go è apparsa, col tempo, sempre più sbiadita. Così, per una decina di anni (fino all'ultimo, discreto, The Stars Are Indifferent To Astronomy del 2012), la band capitanata da Matthew Caws (che oggi si è trasformata in quartetto) si è tenuta a galla, senza infamia e senza lode, riuscendo a non dilapidare completamente il credito accumulato a inizio decennio, ma senza nemmeno acquisirne di nuovo. You Know Who You Are è più o meno la conferma di quanto appena detto, e suona come il classico album dei Nada Surf, in cui le canzoni filano via carine, tra qualche buona intuizione e altri momenti in cui prevale un pizzico di noia. Nel complesso, però, il disco, anche dopo ripetuti ascolti, tiene bene, soprattutto nella prima parte, che si apre con un filotto di tre canzoni davvero azzeccate (Believe You're Mine, soprattutto, è un vera delizia). E non mancano, poi, quei cromatismi melodici che da sempre contraddistinguono il suono della band e che si muovono in piacevole alternanza con momenti in cui si alza, invece, il volume delle chitarre (New Bird). Se è vero che non c'è nulla di questo disco di cui ci ricorderemo a fine anno, è però difficile parlarne male. In fin dei conti, queste canzoni, che suonano piacevolmente radiofoniche e che sono pervase da quella malinconia adolescenziale che non conosce rimpianti ma solo ricordi, non hanno alcuna pretesa, se non sfoggiare, con disinvoltura, la loro genuina semplicità. Che non riesce ad arrivare fino al cuore dell'ascoltatore, ma che dalle parti delle orecchie funziona decisamente bene.
VOTO: 6,5
Blackswan, lunedì 04/04/04
2 commenti:
Gruppetto che apprezzo abbastanza, si lasciano ascoltare con piacere.
@ Salvatore: Vero: dischetto innocuo che si ascolta volentieri.
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