Seattle festeggia The Sonics, la più importante Garage band d’America,
sul palco della Easy Street Records con la smisurata complicità dei suoi
rockers più illustri: Eddie Vedder e Mike McCready (Pearl Jam), Mark Pickerel e
Matt Lukin (Mudhoney), Chris Ballew (Presidents Of The United States Of
America), Ben Shepherd (Soundgarden),
Emily Nokes (TacocaT), Rod Moody (Swallow), Van Conner (Screaming Trees), Bill “Kahuna”
Henderson (Girl Trouble) e infine, a completare la parata all stars, Jack
Endino (Nirvana, Soundgarden, Mudhoney) dietro il banco mixer. Lo
storico concerto si è tenuto il 18 Aprile del 2015 in occasione del Record
Store Day e registrato da KEXP nella tappa del tour promozionale di This Is The Sonics l’incredibile,
meraviglioso, album dell’anno scorso che ha riproposto prepotentemente
all’attenzione del mondo del Rock, e di tutta la critica in coro (finalmente!),
la mitica band di Tacoma dopo mezzo secolo di inattività discografica. Sa di
miracoloso quello che stanno facendo questi attempati signori nati intorno agli
anni ’40 e i grandi nomi che danno man forte alla realizzazione di questo
devastante live stanno lì ad attestarlo.
Tutti artisti che hanno segnato i ’90
con il movimento Grunge venuti su da adolescenti a pane e Sonics. Molto più
quindi di un semplice tributo alla band di Larry Parypa, Gerry Roslie, Rob Lind
(i tre membri originari) e dei “nuovi” Freddie Dennis (The Kingsmen) al basso e
Dusty Watson (Dick Dale) alla batteria. In questo fantastico live si celebra il
ritorno alle scene degli inventori di un genere, il Garage Rock, quella miscela
fragorosa e sanguigna di R’n’R e R’n’B primordiale che ha fatto divertire e
cantare a squarciagola generazioni di ragazzi. Live At Easy Street suona proprio così: selvaggio, urticante e, di
questi tempi, necessario! Un happening in cui l’anagrafe vale meno di zero e la
potenza aggregante del Rock non ha bisogno d’altro che di un palchetto, qualche
amplificatore e canzoni meravigliose da suonare una volta di più. Il resto viene
da sé. Ascoltare per credere!
La scaletta mette in fila 16 brani
incendiari, i superclassici Cinderella,
Boss Hoss, He's Waiting, Have Love Will
Travel (sentita ultimamente e incredibilmente nella pubblicità della birra
Peroni!), Psycho e The Witch. Dei gioielli di famiglia
manca solo Strychnine, in compenso ci
sono le nuove gemme: I Don't Need No
Doctor (ecco come si sentono i Sonics ultimamente), Be a Woman, Bad Betty, The Hard Way, Sugaree, Leaving Here (con
un grande Eddie Vedder alla voce), che non sfigurano affatto al confronto dei
capolavori del biennio 64/66. C’è davvero poco che suggerisca revivalismo per
nostalgici sopravvissuti ai problemi alla prostata o al bisturi del chirurgo
plastico. Qui dentro c’è la ricetta per l’eterna giovinezza. Disco più
divertente dell’anno. Rock’n’Roll & The Sonics never die!
Voto: 8.5
Porter Stout, venerdì 29/04/2016
2 commenti:
Mannaggia, per colpa di 'sti vecchietti, ma soprattutto per colpa tua, sto' facendo tardi in ufficio. Il venerdì sera, per giunta. Al ritorno sarò scorticato vivo e poi passato nella besciamella di cipolla.
Ma forse non è una colpa, ma un merito.
La versione di "Leaving here" è mille volte meglio di quella dei Parl Jam (Lost dogs). Non c'è paragone: un altro pianeta.
Sono tutti in gran forma; mannaggia a loro, alla genetica e alla biologia molecolare : a questi gli dovremo pagare la pensione sino ai 115 anni.
Un abbraccio (e sentiti in colpa, mi raccomando).
mamma mia che energia....mamma mia....THIS IS THE SONICS!!!!
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