Una
storia d'amore dura come un sasso. Bisogna avere una grande saggezza per
raccontare una storia così, senza fronzoli e trucchi. Bisogna essersi lasciati
alle spalle le bugie della letteratura e scegliere le parole nella loro povera
sincerità. "È diventando assolutamente niente che si può diventare
scrittori", dice Tobias, l'operaio-scrittore protagonista del romanzo.
Solo chi, come lui, sa mantenersi vuoto e puro può colmarsi d'amore e
conquistarsi a fatica una voce per dirlo.
Ieri è una lezione di stile, un grido assoluto che ci solleva fin dove l'aria è fredda e trasparente e tutto si vede più chiaramente.
Ieri è una lezione di stile, un grido assoluto che ci solleva fin dove l'aria è fredda e trasparente e tutto si vede più chiaramente.
Non fatevi ingannare dalla
brevità di questo romanzo: ci sono solo cento pagine da leggere, ma sono
densissime di contenuti. La grande autrice ungherese, nota ai più per la
Trilogia Della Città Di K, condensa in Ieri tutte le sue tematiche e lo fa con
una prosa scarna, ostica, ma efficacissima. La guerra, qui già conclusa, e i
suoi riverberi nefasti sulla popolazione infantile, l’immigrazione e la perdita
delle radici (tutti i personaggi del romanzo vivono da stranieri in una terra
ostile), il senso della scrittura e dell’essere scrittori, sono solo alcuni dei
temi che vi troverete ad affrontare durante la lettura del libro. Sopra ogni
cosa, un senso di profonda tristezza che nasce non solo dall’inadeguatezza alla
vita del protagonista Tobias, ma soprattutto dall’impossibilità di ribellarsi a
un destino già scritto. La speranza è solo fonte di dolore e crea un profondo
straniamento fra l’uomo e il mondo che lo circonda. Come Tobias, anche noi non
possiamo far altro che rinunciare ai nostri sogni e rassegnarci alla banalità
dell’ordinario. Un finale inaspettato e sorprendente spiegherà tante cose. Da leggere assolutamente.
Blackswan, domenica 29/05/2016
Blackswan, domenica 29/05/2016
4 commenti:
Me lo appunto. Grazie
Ok mi fido di te 100%, comprero' et leggero'
La Kristof è incredibile.
Ieri è straordinario.
Ma la prima parte della trilogia della città di K mi ha rivoltato l'anima e le viscere, quello per me è il manifesto del minimalismo, si fotta Carver. XD
@ Anto: credo ne valga davvero la pena.
@ Offhegoes: grazie per la fiducia :)
@ Bill Lee: La Kristof usava le parole come fossero punteruoli.Si, davvero una scrittrice straordinaria.
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