A settantaquattro anni suonati, peraltro portati magnificamente, Graham
Nash non ha alcuna intenzione di appendere la chitarra al chiodo, nonostante il
suo cammino sia iniziato circa mezzo secolo fa. Era l'Inghilterra degli anni
'60 e della british invation, e Nash, nativo di Blackpool (Lancashire),
conduceva i suoi Hollies in vetta alle classifiche inglesi a colpi di singoli
irresistibili. Poi, la folgorazione per l'America e le droghe, per Laurel
Canyon e Joni Mitchell, portarono Willy (così veniva chiamato dagli amici) a
lasciare la certezza di una fama ormai consolidata in patria e a fondare,
con David Crosby e Stephen Stills, quel leggendario gruppo conosciuto
ai più con l'acronimo CS&N. Era lui il collante di una band fragilissima
e umorale, in cui le diverse anime rappresentavano una contraddizione in
termini, salvo poi confluire, come per magia, in una perfezione di suoni e
di contenuti, che segnerà indelebilmente la storia del movimento west coast.
Mentre Crosby si perdeva in droghe e visioni psichedeliche e
Stills traeva dalle radici folk e blues la forza del proprio
songwriting, Nash, semplicemente, cercava la melodia perfetta: era l'anima
pop del gruppo, quello che amava le armonie semplici e pulite, attraverso
le quali consegnò alla storia i manifesti hippy di Our House e Teach
Your Children. Fuori dal gruppo o lontano dall'amico Crosby, con cui formò un
efficace sodalizio nel corso degli anni '70, Nash non è però mai riuscito
a esprimere al meglio la propria vena creativa, come dimostrano cinque album in
studio, di cui l'unico degno di nota resta Song For Beginners (1971).
This Path Tonight è, dunque, il sesto capitolo di una discografia
solista diluita in quarantacinque anni, ed esce a distanza addirittura di tre lustri
dal precedente Songs For Survivors (2002).
Per cogliere i contenuti di questa nuova prova, basta dare
un'occhiata alla copertina dell’album, che è esplicativa più di mille parole:
Nash, spalle all'obbiettivo del fotografo, si addentra, sotto la neve, nella
quiete malinconica di un bosco. E' un uomo solo, che si allontana e che
continua il suo viaggio, dopo aver mollato, non più tardi di un mese fa, i
CS&N, rilasciando dichiarazioni, non proprio lusinghiere, sugli amici di
sempre. Una rottura definitiva, un nuovo sguardo verso il futuro, incerto come
mai prima, un nuovo tentativo di riportare la propria creatività al centro
della scena. Ma c'è anche il Graham Nash immortalato sul retro della copertina,
seduto su una sedia, il volto sofferente, appena riscaldato da un
raggio di sole. Come un uomo stanco, che la gloria di un tempo illumina ma
non consola, che è pronto a ricominciare, ma che ha bisogno di riprendere
fiato, di fare il punto della situazione. Ecco quello che incontriamo, sotto
traccia, nelle dieci canzoni che compongono la scaletta di This Path Tonight:
il coraggio di chiudere un capitolo della propria vita e di avventurarsi verso
l'ignoto, la nostalgia per la perdita, il lenimento di una nuova storia d’amore
(l’attrice Amy Grantham), la stanchezza di un artista che ci prova, ma che
forse ha perso definitivamente il tocco. Intimista e acustico, il nuovo Nash,
infatti, replica sé stesso con grande mestiere (quello non gli manca
certo), con la bella voce un po’ appassita, ma ancora in grado di scaldarci il
cuore, e con la produzione levigata di Shane Fontayne (Joe Cocker, Johnny
Hallyday, Ian Hunter, etc.). Le canzoni, però, non risplendono più come una
volta, e vivono anzi in una sorta di monocorde anonimato. Certo, non manca
il colpo di classe del campione: Myself At Last, dedicata alla nuova compagna,
con la sua malinconica riflessione sull'esistenza (...And The
Question Haunting Me, Is My Future Just My Past?), riesce a
toccare le corde del cuore grazie a una scrittura di cristallina (e
antica) purezza. Ma di fronte a tale vetta, tutto il resto
sembra condannato irrimediabilmente a entrare nel novero delle composizioni
prescindibili, di quelle canzoni, cioè, che per quanto riguarda Nash, si
ascoltano con l'affetto che si deve a un grandissimo, ma anche con la
rassegnata nostalgia per una gloria che vive, ormai, solo di ricordi.
VOTO: 6
Blackswan, sabato 21/05/2016
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