sabato 21 maggio 2016

GRAHAM NASH - THIS PATH TONIGHT



A settantaquattro anni suonati, peraltro portati magnificamente, Graham Nash non ha alcuna intenzione di appendere la chitarra al chiodo, nonostante il suo cammino sia iniziato circa mezzo secolo fa. Era l'Inghilterra degli anni '60 e della british invation, e Nash, nativo di Blackpool (Lancashire), conduceva i suoi Hollies in vetta alle classifiche inglesi a colpi di singoli irresistibili. Poi, la folgorazione per l'America e le droghe, per Laurel Canyon e Joni Mitchell, portarono Willy (così veniva chiamato dagli amici) a lasciare la certezza di una fama ormai consolidata in patria e a fondare, con David Crosby e Stephen Stills, quel leggendario gruppo conosciuto ai più con l'acronimo CS&N. Era lui il collante di una band fragilissima e umorale, in cui le diverse anime rappresentavano una contraddizione in termini, salvo poi confluire, come per magia, in una perfezione di suoni e di contenuti, che segnerà indelebilmente la storia del movimento west coast. Mentre Crosby si perdeva in droghe e visioni psichedeliche e Stills traeva dalle radici folk e blues la forza del proprio songwriting, Nash, semplicemente, cercava la melodia perfetta: era l'anima pop del gruppo, quello che amava le armonie semplici e pulite, attraverso le quali consegnò alla storia i manifesti hippy di Our House e Teach Your Children. Fuori dal gruppo o lontano dall'amico Crosby, con cui formò un efficace sodalizio nel corso degli anni '70, Nash non è però mai riuscito a esprimere al meglio la propria vena creativa, come dimostrano cinque album in studio, di cui l'unico degno di nota resta Song For Beginners (1971).
This Path Tonight è, dunque, il sesto capitolo di una discografia solista diluita in quarantacinque anni, ed esce a distanza addirittura di tre lustri dal precedente Songs For Survivors (2002).
Per cogliere i contenuti di questa nuova prova, basta dare un'occhiata alla copertina dell’album, che è esplicativa più di mille parole: Nash, spalle all'obbiettivo del fotografo, si addentra, sotto la neve, nella quiete malinconica di un bosco. E' un uomo solo, che si allontana e che continua il suo viaggio, dopo aver mollato, non più tardi di un mese fa, i CS&N, rilasciando dichiarazioni, non proprio lusinghiere, sugli amici di sempre. Una rottura definitiva, un nuovo sguardo verso il futuro, incerto come mai prima, un nuovo tentativo di riportare la propria creatività al centro della scena. Ma c'è anche il Graham Nash immortalato sul retro della copertina, seduto su una sedia, il volto sofferente, appena riscaldato da un raggio di sole. Come un uomo stanco, che la gloria di un tempo illumina ma non consola, che è pronto a ricominciare, ma che ha bisogno di riprendere fiato, di fare il punto della situazione. Ecco quello che incontriamo, sotto traccia, nelle dieci canzoni che compongono la scaletta di This Path Tonight: il coraggio di chiudere un capitolo della propria vita e di avventurarsi verso l'ignoto, la nostalgia per la perdita, il lenimento di una nuova storia d’amore (l’attrice Amy Grantham), la stanchezza di un artista che ci prova, ma che forse ha perso definitivamente il tocco. Intimista e acustico, il nuovo Nash, infatti, replica sé stesso con grande mestiere (quello non gli manca certo), con la bella voce un po’ appassita, ma ancora in grado di scaldarci il cuore, e con la produzione levigata di Shane Fontayne (Joe Cocker, Johnny Hallyday, Ian Hunter, etc.). Le canzoni, però, non risplendono più come una volta, e vivono anzi in una sorta di monocorde anonimato. Certo, non manca il colpo di classe del campione: Myself At Last, dedicata alla nuova compagna, con la sua malinconica riflessione sull'esistenza (...And The Question Haunting Me, Is My Future Just My Past?), riesce a toccare le corde del cuore grazie a una scrittura di cristallina (e antica) purezza. Ma di fronte a tale vetta, tutto il resto sembra condannato irrimediabilmente a entrare nel novero delle composizioni prescindibili, di quelle canzoni, cioè, che per quanto riguarda Nash, si ascoltano con l'affetto che si deve a un grandissimo, ma anche con la rassegnata nostalgia per una gloria che vive, ormai, solo di ricordi.

VOTO: 6





Blackswan, sabato 21/05/2016






Nessun commento: