Una
buona band deve suggerirne almeno un altro paio non importa se contemporanee o
del passato. Idem per film e libri. Così nascevano le collezioni e le passioni destinate
a durare una vita, oggi non saprei dire. C’era chi come me ha scoperto i Byrds ascoltando
Murmur dei R.E.M. oppure Stooges e
MC5 con il Punk settansettino dei Ramones e di Richard Hell. Questioni anagrafiche:
quando hai 16 anni conta di più possedere l’esordio nuovo di zecca dei Violent
Femmes piuttosto che Revolver dei
Beatles. A quel punto però, se scatta la molla della curiosità, il gioco dei
rimandi diventa un domino infinito e ci si può divertire scoprendo, ascolto
dopo ascolto e fatta salva una manciata di musicisti geniali e irripetibili, che
nessuno ha inventato niente e ciò che conta davvero sono sensibilità artistica
e capacità di entrare in sintonia con chi ascolta. Nel caso degli Ultimate
Painting questa operazione è quanto mai stimolante: prendete i Belle and
Sebastian di If You're Feeling Sinister,
immaginateli nel vortice di soffusa psichedelia di cui erano capaci i Velvet
Underground, aggiungete il chitarrismo irregolare di Tom Verlaine, gli stop and
go dei Feelies e avrete un’idea del sound del gruppo inglese. Tutte influenze
di grande livello artistico, con le quali è difficile fare i conti, che gli
Ultimate Painting riescono invece a metabolizzare pienamente offrendoci un
songwriting senza tempo, cristallino e personalissimo, mai scontato o
anacronistico. Ecco dunque un’altra buona band che, pur non inventando niente
di nuovo, si fa ascoltare con enorme piacere per bravura e capacità di evocare nomi
importanti della storia del Rock.
Gli
Ultimate Painting nascono per iniziativa del londinese James Hoare e del
mancuniano Jack Cooper e prendono il via come uno dei tanti progetti
collaterali tra componenti di gruppi già affermati (nel loro caso, Veronica
Falls e Mazes), all’attivo hanno già due album: Ultimate Painting del 2014 e Green
Lanes del 2015, entrambi recensiti benissimo in patria e non solo. Piccoli
incantesimi Psych/Pop che catturano interesse all’istante, canzoni
all’apparenza fragili, quasi confidenziali ma accuratissime negli arrangiamenti
e ricche di sfumature. Con Dusk il
duo, divenuto nel frattempo un terzetto con l’ingresso in pianta stabile alla
batteria dell’ex S.C.U.M. Melissa Rigby, realizza l’album della piena maturità
artistica e tra i migliori dell’anno in senso assoluto. Dieci canzoni che si
insinuano sottopelle, accattivanti e malinconiche al contempo, impreziosite dal
continuo dialogare delle chitarre di Hoare e Cooper e dalle trame ritmiche imbastite
dalla Rigby, il cui stile essenziale ricorda la Maureen Tucker dei VU. Il brio
delicato di Bills, splendido brano
d’apertura, il cantato, gli arpeggi e il basso pulsante della rarefatta Monday Morning, Somewhere Central e le
atmosfere sospese di I’m Set Free con la folgorante semplicità di Lead The Way e Silhouetted Shimmering fanno di Dusk
un disco imperdibile. Infine, menzione a parte per le formidabili Song for Brian Jones e Who Is Your Next Target, troppo belle
per essere raccontate brevemente, cercatele, perdete cinque minuti del vostro
tempo e potreste ritrovarvi a non ascoltare altro per giorni. Dusk è una raccolta di canzoni che sanno
dispensare suggestioni autunnali senza indurre alla tristezza, canzoni da
ascoltare indossando la felpa più comoda che abbiamo per meglio assecondare la
routine di certe mattinate ammantate di noia esistenziale. Il dolce far niente
dei momenti passati a fantasticare sulla forma che le nuvolette del fumo delle
sigarette e del caffè assumono mentre salgono verso il soffitto della cucina. Fuori
pioviggina, nella stanza a fianco gli altoparlanti diffondono gli Ultimate
Painting, lo smartphone è spento e va tutto bene.
VOTO: 9
Porter Stout, venerdì 14/10/2016
4 commenti:
volevo scrivere di questa band, molto velvettiana. ci hai pensato tu.
può bastare così. ciao Nick.
@ Bartolo: la rece è di Porter, non mia. Ti ringrazio in sua vece :)
sono davvero uno sbadato. scusami Porter, e anche tu Nick.
@ Bartolo: ma di che? Grazie mille a te :)
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