lunedì 19 dicembre 2016

JOE BONAMASSA – LIVE AT THE GREEK THEATRE (Provogue, 2016)


Il terzo disco a firma Joe Bonamassa  uscito quest’anno (i precedenti sono il full lenght in studio Blues Of Desperation e il Live At Carnegie Hall), testimonia ulteriormente, se ancora ce ne fosse bisogno, di una carriera all’insegna di produttività da catena di montaggio. Cosa che induce, però a una riflessione più profonda. Non siamo di fronte, infatti, solo a un gran chitarrista, che sforna dischi di materiale autografo, tutti di gran qualità; Bonamassa è anche uno straordinario interprete, sia per lo spessore delle sue rivisitazioni, sia per la quantità di canzoni altrui che è in grado di proporre secondo il proprio personale gusto. Insomma, il chitarrista di Utica è una sorta di songbook vivente, un artista che ha mandato a memoria le basi filologiche del blues e che ha dedicato la propria carriera alla divulgazione del genere, attraverso anche un sostanzioso numero di cover, proposte estemporaneamente all’interno dei suoi dischi oppure in modo unitario con album interamente dedicati. Un’operazione, questa, che Bonamassa aveva già effettuato lo scorso anno, con il riuscito Muddy Wolf At Red Rocks, frutto di un tour in cui venivano esplorati irepertori di Muddy Waters e Howlin’ Wolf, e che propone nuovamente con questo Live At Greek Theatre, in cui vengono riproposti esclusivamente brani dei tre King del blues, Freddy, Albert e B.B. A produrre e mixare, c’è il sodale di sempre, Kevin Shirley, mentre ad accompagnare il chitarrista nell’esibizione, c’è la Three King Blues Band, assemblata per l’occasione con i soliti Reese Wynans (tastiere), il funambolico Anton Fig (batteria), Michael Rhodes (basso), Kirk Fletcher (chitarra ritmica), un terzetto di ottoni e un coro femminile, nel quale giganteggia Mahalia Barnes (che con Bonamassa, lo scorso anno, aveva reinterpretato il repertorio di Betty Davis con l’eccellente Ooh Yea). Con questa ensemble, quasi orchestrale, Joe apparecchia una scaletta fenomenale, nella quale compaiono i grandi classici che hanno reso leggendari i tre re di cui sopra: See See Baby e Hide Away di Freddy King, Oh Pretty Woman e Born Under A Bad Sign di Albert King, The Thrill Is Gone e Boogie Woogie Woman di B.B. King, solo per citarne alcune. Il suono è impeccabile, la band ci dà dentro che è un piacere, e tutta la performance sprizza entusiasmo e divertita energia. A margine dell’esibizione live, anche una traccia in studio, registrata presso Grand Victor Sound Studios di Nashville: la cover di Riding With The Kings di John Hiatt, con la voce potente di Mahalia Barnes in veste di protagonista. 

VOTO: 7,5





Blackswan, lunedì 19/12/2016

Nessun commento: