Per celebrare degnamente i
primi vent’anni di carriera, i Nada Surf tornano nei negozi, a pochi mesi dall’ultimo
full lenght in studio (You Know Who You Are), con un disco dal vivo. Non il
solito live ma, come va di moda ultimamente, un concerto elettro-acustico,
registrato con il contributo di un’orchestra classica, la Deutsches
Filmorchester Babelsberg, e contenente il meglio tratto dai sette album
pubblicati fino a oggi. Una sorta di greatest hits, dunque, che rivisita alcuni
dei brani più noti della band, a partire da Proximity Effect del 1998 (da cui
viene ripresa 80 Windows) fino alla citata prova del marzo scorso, da cui
vengono riprese Out Of The Dark, Animal e Rushing. Pur consapevoli di trovarci
di fronte a un gruppo che, a parte il sorprendente Let Go del 2002 (qui
rappresentato da tre canzoni), non ha più regalato ai propri fans dischi
meritevoli di essere ricordati, bisogna dire che Peaceful Ghosts è un’operazione
davvero riuscita, un piccolo gioiello di classe, che si attesta fra le migliori
uscite del combo newyorkesi. Alfieri di un pop rock chitarristico dignitosamente
radio friendly, i Nada Surf si mettono alla prova, spogliando i brani in
scaletta dagli arrangiamenti originari, e misurandosi con il nocciolo melodico che
anima le canzoni. Scommessa decisamente vinta: pezzi all’apparenza innocui
dimostrano, invece, di avere solide basi compositive grazie a queste nuove interpretazioni,
che suonano più scarne ma decisamente più coinvolgenti. Spogliate dagli abiti
sbarazzini e furbetti indossati per i passaggi in FM, le tredici canzoni in scaletta
palesano un’anima matura e intimista, che mette in luce le belle melodie, in
una forma più compita e attraversata da un lungo fille rouge malinconico. Una
band che si ritrova con garbo a raccontare il proprio passato, con
arrangiamenti orchestrali misurati e mai invadenti, e che ammanta di nuova
bellezza canzoni che, mai come adesso, riescono a toccarci il cuore e non solo
le orecchie. Inside Of Love, Blonde On Blonde, Rushing e Are You Lightning sono
i vertici emotivi di un disco che mantiene alto il pathos per tutta la sua
durata e che invita a ripetuti ascolti.
VOTO: 7
Blackswan, mercoledì 07/12/2016
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