Brian Setzer e
gli Stray Cats sono un pò come la Nutella: piacciono a tutti, dagli
appassionati di roots americano a coloro che non masticano il genere, ma che
trovano divertentissimo questo tipo di musica, diretta e senza fronzoli, tutta
casino e sudore. La storia degli Stray Cats, o almeno quella che merita la pena
di essere ricordata, è durata il tempo di un battito di ciglia. Da New York a
Londra e ritorno, Brian Setzer, Lee Rocker e Slim Jim Phantom riuscirono
nell'impresa di riportare gli anni '50 in vetta alle classifiche di tutto il
mondo, con un paio di dischi, Stray Cats (1981) e Gonna Ball (dello stesso
anno), che rileggevano, con nostalgia e sense of humour, il rock primordiale di
Gene Vincent e Eddie Cochran, il doo-woop, l'honky tonk e lo swing. Una sorta
di restaurazione, resa possibile dai fermenti della nascente new-wave, e
corroborata da una forte spinta punk che, almeno a inizio carriera, valse alla
loro musica l'appellativo di punkabilly. E la cosa strana, ma nemmeno troppo, è
che dopo anni di pretenzioso progressive, dopo la furia autodistruttiva del
punk e in attesa che il mondo venisse subissato di synth, quei dischi randagi
apparivano straordinariamente freschi e sinceri. Abbandonata la casa madre alla
leggenda, non pago, il buon Brian Setzer, negli anni '90 ha sposato in seconde
nozze il suo altro grande amore, facendo rivivere, con tanto di big band, quel
genere swing di cui tutti si erano dimenticati dai tempi di Glenn Miller. Una carriera
solista sviluppata parallelamente, poi, completa il quadro di un artista che
nonostante gli anni (57 compiuti quest’anno) sta ancora sulla cresta dell’onda
come un ragazzino. Questo nuovo live, registrato al Namba Hatch di Osaka il 18
febbraio del 2016, vive nella scia dell’ultimo album in studio, Rockabilly
Riot! All Original, full lenght di brani originali, pubblicato non più tardi di
due anni fa e si avvale della medesima line up, con Noah Levy alla batteria, Kevin
McKendree al piano e Mark Winchester al basso. Davanti a un pubblico caldissimo
(in Giappone stravedono per il rock americano delle radici), Setzer porta il
consueto repertorio delle sue travolgenti esibizioni dal vivo: molti classici
degli Stray Cats (Rock This Town, Stray Cat Strut, Rumble In Brighton), alcune
cover (Slow Down di Jack Earls, Folsom Prison Blues di Johnny Cash e Blue Moon
Of Kentucky di Bill Monroe, e ben cinque brani tratti dal suo ultimo album in
studio. Nulla che aggiunga o tolga qualcosa a quanto già conoscevamo di ciò che
Brian Setzer sa fare quando sale su un palco, anche perchè la scaletta è molto
simile a quella del suo ultimo live del 2012, Live From The Planet. Ciò che fa
veramente la differenza è, invece, il dvd allegato al cd, che contiene tre
brani in più, documenta visivamente una performance eccellente ed è di una
qualità audio e video pazzesca. Brian Setzer non è certo l’unico musicista che
tiene viva la tradizione rockabilly tramandandola alle future generazioni; eppure,
anche con questo ennesimo live, dimostra di essere, con ogni probabilità, il
migliore di tutti: grande tecnica chitarristica, profonda conoscenza dei suoni
del passato e una passione incredibilmente contagiosa. Impossibile non amarlo.
VOTO: 7,5
Blackswan, martedì 06/12/2016
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