Carmel – Sally
A metà degli anni 80 una
parte importante del Rock inglese venne fortemente contaminata da Cool Jazz,
Funk/Soul e tropicalismi assortiti. Tra gli esponenti di punta Style Council,
Everything But The Girls e l’anglo-nigeriana Sade. Novità non del tutto
inattesa. Già i Clash di Sandinista e
lo Ska/Punk dei vari Madness, Specials e Selecter, attinsero a piene mani dagli
stili musicali in voga dal secondo dopoguerra fino a tutti gli anni 60 che oggi
definiamo, più sinteticamente, come retrò. All’epoca questo movimento fece
storcere il naso a molti tra coloro venuti su a scudisciate di Punk/Rock e
sperimentalismi New Wave: musica innocua si disse. Eppure seppe intercettare il
favore della critica e di un vastissimo pubblico. Anche la scozzese Carmel
McCourt trovò tanti estimatori, prima con il magnifico esordio The Drum Is Everything e successivamente
con The Falling, album non meno bello
da cui è tratta Sally, scatenatissimo
R’n’B che contribuì alla popolarità di Carmel, la biondina della Cool
Generation.
Dexter
Jones' Circus Orchestra - The Monster By Your Side
Le caratteristiche che distinguono
un gruppo di sfigati da una cult-band sono presto dette: i primi non se li caga
nessuno nella fase del durante e neppure in quella del dopo. Le cult-band
invece, pur condividendo con i primi la fase del durante, nel dopo cominciano
misteriosamente a comparire sulle t-shirt di artisti infinitamente più
conosciuti, etichette tipo la Rhino Records prendono a ristamparne l’opera omnia
e il resto viene da sé. Le uscite originali valgono 1000 euro e, più ci si
allontana dal periodo di attività, più gli aggettivi di mitici e leggendari
verranno spesi. Per i Dexter Jones’ Circus Orchestra, siamo ancora in mezzo al
guado, bisogna che qualche rocker di successo indossi ‘sta cazzo di maglietta.
Meglio ancora se opera in ambito Alt & Indie. In questo caso un bel
tenebroso alla Kurt Vile sarebbe perfetto. Nell’attesa procurateveli, alla
prima occasione potrete dire: Ma tu, li conosci i Dexter Jones’ Circus Orchestra?
Figurone assicurato.
Blonde Redhead – In Particolar
Italo-nipponici di stanza
a New York, i Blonde Redhead della cantante/chitarrista Kazu Makino e dei
gemelli Amedeo e Simone Pace, impiegarono pochissimo a catturare l’attenzione degli
appassionati di Noise e Art/Rock. Per tutta la carriera si muoveranno nello
stesso raggio d’azione dei Sonic Youth ai quali spesso verranno associati. Se
aggiungiamo che il nome della band è mutuato dal titolo di un pezzo dei DNA di
Arto Lindsay, il quadro è chiaro: musica di confine tra Rock irregolare e
avanguardie, atteggiamenti bohemien e riferimenti letterari (il loro secondo
album La Mia Vita Violenta è ispirato
da un romanzo di Pasolini). L’ipnotica e fascinosa In Particolar è tratta da Melody
Of Certain Damaged Lemons, disco pluristellato del 2000 e vertice creativo
della band assieme al successivo Misery
Is A Butterfly del 2004. Più
recentemente il loro suono s’è gradualmente ingentilito tra mestiere e timidi
tentativi di entrare nei circuiti più mainstream.
Porter Stout, domenica 29/01/2017
Nessun commento:
Posta un commento