domenica 9 aprile 2017

SUNDAY MORNING MUSIC



 

 

Brad – 20th Century

I Pearl Jam sono una delle band più longeve e affiatate del panorama Rock degli ultimi decenni eppure anche loro hanno avuto bisogno di staccare dalla casa madre per intraprendere diversi progetti paralleli. I Mad Season di Mike McCready, Three Fish e RNDM per Jeff Ament, Wellwater Conspiracy per Matt Cameron, le innumerevoli collaborazioni esterne alla band di Eddie Vedder. Nel 1993 fu la volta dei Brad di Stone Gossard. Shame, l’album d’esordio, colpì subito grazie ad un pugno di canzoni straordinariamente intense e suggestive (20th Century è una di queste con il cantante Shawn Smith in grande evidenza), dove l’energia del Grunge viene stemperata per favorire un Post Rock raffinato, ombroso e sottilmente inquietante. I Brad hanno pubblicato altri quattro album, l’ultimo, United We Stand, nel 2012.




Strypes - What A Shame

Quando nel 2013 uscì l’album di debutto degli Strypes l’operazione che fecero in tanti fu quella di stabilire se la somma degli anni dei componenti della band superasse o meno le 70 primavere di Keith Richards. Perché di questo si trattò, di quattro ragazzini irlandesi, nati tra il 95 e il 97, innamorati del Rock, del Blues, del Garage e delle meraviglie Mersey Beat che abbondavano nelle collezioni di vinili dei propri genitori. Altri non giurarono sulla genuinità del gruppo immaginando che nell’ombra manovrasse il Malcom McLaren di turno. Comunque la si voglia pensare le 13 canzoni di Snapshot vanno a comporre una scaletta pressoché perfetta con pezzi originali fantastici come Mystery Train, Blue Collar Jane, She’s So Fine, What A Shame e cover preziose (Leiber & Stoller, W.Dixon, Nick Lowe). Una delle sorprese più gradite di questo decennio, un po’ come fecero gli Strokes di Is This It all’inizio degli anni zero. 




Electric Soft Parade - There's A Silence

Il Rock inglese nel 2002 ci regalò alcuni dischi d’esordio davvero magnifici: Up The Bracket dei Libertines, l’album omonimo dei Coral, Walking With Thee dei Clinic e Holes In The Wall degli Electric Soft Parade. Etichettati come i salvatori del defunto Britpop da una stampa, quella inglese, sempre prodiga di esagerazioni, i fratelli Alex e Thomas White da Brighton, seppero comunque distinguersi con un sound freschissimo e super contaminato. Una sorta di versione aggiornata dei Kinks: brani incalzanti, stacchi fulminei con repentini cambi di ritmo, attenzione assoluta alla resa melodica. La vivace e trascinante There’s A Silence gli rappresenta al loro meglio.





Porter Stout, domenica 09/04/2017

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