I grandi amori
non si scordano mai, su questo non ci sono dubbi, e a volte, per i più
fortunati, tornano pure. E’ questo che devono aver pensato tutti i fans,
compreso chi scrive, degli At The Drive-In, mitica band di post hardcore
originaria di El Paso, scioltasi nel 2000, proprio quando l’uscita di
Relationship Of Command stava dando loro una visibilità mediatica mai avuta
prima. Per rivederli all’opera sulla lunga distanza di un full lenght, ci sono
voluti ben diciassette anni di attesa e due reunion (2012 e 2016), l’ultima
delle quali ha dato il via al presente progetto e ha sancito in modo definitivo
la chiusura di ogni rapporto con Jim Ward, storico chitarrista in perenne rotta
di collisione con il resto della band. Archiviata l’esperienza Mars Volta e
acquisito alla causa un nuovo chitarrista (Keeley Davis, proveniente dagli
Sparta), Cedric Bixler Zavala e Omar Rodriguez-Lopez hanno rispolverato il
vecchio marchio di fabbrica, assemblando nuovo materiale per un disco che
metterà d’accordo sia gli adepti della prima ora che i nuovi fans. In.ter
a.li.a, infatti, non è solo l’atteso ritorno sulle scene di una delle band più
eccitanti del movimento post hardcore, ma soprattutto è un disco di qualità,
composto da dieci canzoni arrembanti e una ballata psichedelica (Ghost Tape
No.9), la cui elettricità sgranata rappresenta uno degli highlight di un
songwriting che sembra non aver perso un grammo dell’antico smalto. Il consueto
armamentario di canzoni tirate usque ad finem è rimasto intatto, ma la band
sembra aver anche acquisito altre frecce al proprio arco: l’esuberanza vocale
di Zavala è più trattenuta e modulata, la sezione ritmica (Paul Hinojos al
basso e Tony Hajjar alla batteria) è più feroce che mai, e se un tempo
l’ingombrante presenza di Ward era solita tiranneggiare la scena, oggi le due
chitarre (Rodriguez-Lopez e Davis) sono assolutamente perfette nell’intrecciare
rasoiate hardcore, rapidi ricami melodici e schizofreniche pennate. La lucida
produzione di Rich Costey è il valore aggiunto di un disco coeso e
potentissimo, che forse non raggiungerà i vertici dello straordinario
Relationship Of Command, ma che esprime tutta la maturità di una band pronta ad
affrontare una seconda, altrettanto gagliarda, giovinezza. Sempre con il
coltello fra i denti.
VOTO: 7,5
Blackswan, martedì 23/05/2017
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