Riceviamo dalla nostra freelance
Cleopatra e integralmente pubblichiamo.
La
premiata ditta Grillo-Casaleggio jr.sembra non azzeccarne una. Il recente flop
alle elezioni comunali conferma l'assunto secondo il quale il movimento
pentastellato, quando è prossimo al traguardo per la vittoria, fa cilecca.
L'ondata grillina si infrange nei capoluoghi più importanti come Genova (Marika
Cassimatis, esulta), Taranto, Palermo (il vecchio leone Leoluca Orlando
ruggisce da sindaco per la quinta volta) e Parma, dove l'inviso ex 5 Stelle,
"Capitan Pizza", è in ballottaggio con il candidato del
centrosinistra, e di certo non ha versato lacrime per la debacle pentastellata.
Ovunque, la disfatta per Grillo e i suoi prodi è un dato incontrovertibile. E'
ormai fino troppo chiaro quanto l'intento di radicarsi nel territorio arranchi
mentre, in controtendenza, il centrodestra risorge come l'araba fenice.
Nell'era politica " dell'abbiamo non vinto " di bersaniana memoria,
qualcuno ha tentato di giustificare la sconfitta con la debole motivazione secondo
cui il Movimento 5 Stelle si starebbe concentrando maggiormente sulle elezioni
nazionali. Sarà, ma la pezza è peggio del buco. Archiviata la sconfitta, un
Grillo famelico e ondivago va a caccia di voti: per superare la tempesta, tenta
il tutto e per tutto. Anche di virare a destra per ingraziarsi consensi
nell'elettorato leghista giocandosi la carta dell'immigrazione. Il risultato è
deprimente: Virginia Raggi chiede al Prefetto una moratoria sugli arrivi di
nuovi migranti nella Capitale e in Parlamento il M5 Stelle si astiene dalla
votazione sullo ius soli. E mentre Salvini e Casapound gongolano, il Movimento
di Grillo si condanna all'inconcludenza e alla incoerenza. Dalle stelle alle
stalle.
Cleopatra,
lunedì 19/07/2017
Nessun commento:
Posta un commento