A tre anni
dalle nozze con Rakel, Harry Hole, ormai vicino alla cinquantina, sembra aver
trovato un suo equilibrio e la forza per tenersi alla larga dai guai. Da tempo
ha chiuso con l'alcol e per lui non ci sono piú casi e indagini sul campo, solo
un tranquillo incarico come docente alla scuola di polizia di Olso. Ma in città
due donne vengono uccise nella propria abitazione a distanza di pochissimi
giorni, e una terza viene ritrovata ferita sulle scale di casa. A collegare le
vittime, il fatto che tutte e tre fossero iscritte a Tinder. E un segno
inconfondibile, quasi una firma raccapricciante, lasciata sui loro corpi.
Inutile girarci
intorno: Jo Nesbo è sinonimo di qualità e ogni suo nuovo romanzo garantisce
esattamente quello che ci si aspetta da lui. Trama ben congegnata, colpi di
scena uno via l’altro, una scrittura ben sopra la media di genere sono
caratteristiche ormai consolidate da tempo. Ottimo, ma prevedibile. Così, per
recensire Sete, ennesima avventura di Harry Hole e seguito ideale di Polizia
(compaiono più o meno gli stessi personaggi), posso utilizzare senza problemi
quanto avevo scritto a proposito del precedente romanzo.
Ogni volta che
mi approccio a un nuovo romanzo di Jo Nesbo, provo due sensazioni fra loro
antitetiche. La prima è quella di sedermi al tavolo della trattoria sotto
casa, un luogo frequentato ormai da anni, di cui so che i piatti sono sempre
gli stessi, è vero, ma di ottima qualità. Per converso, la seconda, è quella di
dubitare che lo chef riesca a essere sempre all’altezza, temendo che prima o
poi ti serva gli avanzi del giorno prima o sbagli la cottura della pasta o stia
troppo indietro col sale. Così succede che ogni volta che torno all’amato Harry
Hole, lo faccia sempre chiedendomi preventivamente se non sia il caso provare
il ristorante del centro di cui tutti mi hanno parlato bene. Poi, basta un
assaggio, e so per certo che non c’è partita e che anche oggi mi alzerò dal
tavolo soddisfatto della mia scelta. E questo, perché Nesbo appartiene alla
ristretta cerchia degli scrittori che non deludono mai, anche quando non
sfoggiano un brillantissimo stato di forma (vedi Il Cacciatore Di Teste). Così,
Polizia, seguito del capolavoro Lo Spettro, non solo regge il confronto con il
suo predecessore, ma a tratti è anche meglio. L’impressione, infatti è che il
livello di scrittura sia ulteriormente migliorato e che i colpi di scena,
invece di ripetersi o diminuire di numero, come sarebbe anche legittimo dopo una
carriera sempre sul pezzo, si riproducano in nuove fogge e alla velocità della
luce. Impossibile sottrarsi a un ritmo così serrato, impossibile non essere
affascinati da un intreccio di vicende così abilmente tessuto. Tanto che, se
proprio occorre fare uno sforzo per trovare un difetto al libro, potremmo dire
che verso il finale la testa gira un po’ troppo per le tante emozioni e
qualche passaggio può sfuggire. Per il resto, non c’è che dire: un gran
thriller e un libro di intrattenimento sopra la media. Come di consueto.
Niente di nuovo
sul fronte occidentale, dunque: per Sete vale esattamente quanto scritto per
Polizia. Novità? Quasi nessuna, a parte forse una maggiore attenzione ai gusti
musicali di Hole (e quindi di Nesbo) che trovano qui maggior spazio rispetto al
passato. Amen.
Blackswan, sabato 01/07/2017
1 commento:
Lo sto leggendo in questi giorni, dunque non approfondisco il post.
Nesbo, comunque, è sempre grande. Soprattutto quando c'è di mezzo Hole.
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