"Immigrato nigeriano, permesso di soggiorno
scaduto, spacciatore di droga. E' questa la 'risorsa' fermata per l'omicidio di
una povera ragazza di 18 anni, tagliata a pezzi e abbandonata per strada. Cosa
ci faceva ancora in Italia questo verme? Non scappava dalla guerra, la guerra
ce l'ha portata in Italia. La sinistra ha le mani sporche di sangue. Altra
morte di stato" (Matteo Salvini).
Dal leader della Lega non ci si poteva aspettare nient'altro
che questo. Insinuare che criminalità o follia omicida abbiano una bandiera e
un colore di pelle significa fuorviare, diseducare il popolo. Ma voglio andare
oltre alla semplificazione e all'immagine di Salvini come personificazione
della massima latina "asinus in cathedra". L'appellativo di
delinquente vale tanto per il presunto omicida della sventurata diciottenne
quanto per il cecchino di Macerata, simpatizzante dei precetti di Casapound e,
in passato, aspirante candidato nelle file del Carroccio. Era questione di
tempo, direbbe qualcuno. Prima o poi doveva succedere anche in Italia che un
folle imbracciasse un fucile e sparasse all'impazzata e alla rinfusa, a mo' di
giustiziere del giorno, come in questo caso. Tutto vero, con l'aria che tira,
con le politiche di (estrema) destra che sembrano avere riacquistato una forza
propulsiva in tutta Europa: l'odio per il prossimo sembra essersi infiltrato
capillarmente. La società in cui viviamo sta abdicando alla centralità
dell'essere umano in favore della disuguaglianza e dell'emarginazione sociale,
con il risultato che l'uomo rischia la disumanizzazione. E il declino sembra
ormai essersi spinto verso un punto di non ritorno. Oggi, non conti se non sei
iper connesso, non vali se non fai parte di un social, non sei
"smart" se non hai quel dato modello di cellulare e via così. Tutto
vira verso il consumismo più sfrenato in cui il benessere personale coincide
con l'enfatizzazione degli oggetti che possiedi. Con la conseguenza inevitabile
che i valori sbiadiscono e i diritti fondamentali dell'uomo mortificati,
compressi. Ed ecco i braccialetti elettronici e altre diavolerie tecnologiche
per controllare un lavoratore o le cavie umane per testare gli effetti di un
farmaco o le emissioni di gas di scarico. Se non ci sforzeremo seriamente per
recuperare il valore dell'educazione e il rispetto dell'essere e dell'agire
umano, avremo perso la dignità. La centralità dell'uomo non può e non deve
essere messa in discussione. Da nessuno.
Cleopatra, lunedì 05/02/2018
1 commento:
Quello che ha sparato va messo in galera e va buttata la chiave.
Ma più di questo pazzo a me preoccupano le reazioni dei maceratesi intervistati.
Uno ha detto che l'unico problema nel fare così consiste nel rischio di "pigliare qualcuno".
Come dire che sparare ai neri in sè va anche bene.
Gli autori di quei commenti non sono di Casa Pound.
Sono persone normali esasperate da una situazione che a quanto leggo sembra fuori controllo.
Se qualcuno si illude di non dover gestire il problema immigrati anche sotto il profilo dell'ordine pubblico, quel qualcuno sta consegnando il paese a Salvini.
Posta un commento