Anche i Salvini
piangono. Povero Matteo, non deve essere stato facile. Il rospo da ingoiare è
più indigesto del solito: Silvietto è come Bertoldo, se non peggio. Per chi non
se ne fosse ancora accorto, il leader del Carroccio pare essere sotto assedio.
Proprio quando l'ex Felpato, in blazer e cravatta per l'occasione, si presenta
al Quirinale con tanto di discorso imparato a memoria, come un fanciullo alle
prese con la poesia di Natale, quella volpe di Silvietto partecipa al
comunicato congiunto non in veste di spettatore assenziente nè tantomeno da
gregario (ma quando mai?). Al contrario, l'ex Cavaliere, con i gomiti
appoggiati sul tavolo, occhieggia, fa smorfie, mima, enumera i punti elencati
dal "leader" Salvini: un linguaggio del corpo che lascia intendere
tutto e molto di più. Un siparietto come se ne sono già visti in passato, avrà
pensato la stragrande maggioranza degli osservatori. Peccato che il finale
della conferenza stampa assume i tratti di una scena del teatro dell'assurdo.
Silvietto con scatto felino accompagna verso l'uscita il duo Salvini-Meloni
quasi come se volesse dire "Sciò, aria", agguanta i microfoni e
sgancia il missile: "Mi raccomando, fate i bravi - rivolgendosi
ai cronisti comprensibilmente sconcertati dall'irritualità del gesto- e
sappiate distinguere chi è un democratico e chi non conosce l'abc della
democrazia. Sarebbe ora di dirlo chiaramente a tutti gli italiani.
Auguri!". Il dado è tratto, dunque. Silvio, da sabotatore
consapevole, ha dissotterrato l'ascia di guerra. Ma è solo fumo, apparenza.
Come il confratello Renzi, Berlusconi è un uomo in grande difficoltà. Alla
disperata ricerca di una sponda politica in grado di garantire una protezione
agli affari di famiglia e lenire gli effetti collaterali delle svariate grane
giudiziarie che incombono, l'ex Cavaliere affila gli artigli nel tentativo di
graffiare i nemici. Nulla di nuovo, ahinoi. Silvio, come Matteone Renzi, sono
ancora in grado di nuocere. Tutti lo sanno e nessuno oppone resistenza. Ma
forse a tanti va bene così.
Cleopatra, lunedì
16/04/2018
5 commenti:
il teatro dell'assurdo direi
si', poi se uno guarda alle alternative sta ancora peggio...pensare a Salvini, Di Maio, Martina, Di Battista, Grasso, Meloni...oddio che orrore...
Forse, qualcuna delle alternative bisognerebbe lasciarle governare, per capire se davvero sono tanto peggio.
E aggiungo che quand'anche non riuscissero a fare bene, spetterebbe loro comunque l'attenuante dei decenni di guai accumulati da altri.
M5S continua a non convincermi ma deve farsi il suo giro.
@ Ezzelino: staremo a vedere. Per il momento, solo odore di inciucio.
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