Che la Lega di
Salvini stia diventando l'ubi consistam per gli ambienti legati alla destra
radicale e soprattutto popolare, è ormai un fatto noto. Il Matteo delle felpe,
quello della ruspa da utilizzare per sgombrare i campi rom, pare essere assurto
a star mediatica. Non pago di essersi indiscutibilmente guadagnato il titolo di
asso pigliatutto alle urne come conferma, ahinoi, l'ultima tornata elettorale,
il Super Ministro degli Interni e dintorni, manifesta una preoccupante bulimia
di potere in grado di fagocitare tutti gli spazi lasciati vuoti da una ormai
putrescente Forza Italia.
E c'è di più.
Forte di un'eccessiva e altrettanto ingombrante esposizione mediatica senza
precedenti, Salvini con le sortite ruvide e incandescenti che da anni
contraddistinguono il suo credo, sta perseguendo l'intento di mettere in
sordina l'azione dell'esecutivo, nonchè del premier Conte: dalla proposta dello
stop al tetto di utilizzo del denaro contante alla sperimentazione del taser da
parte della polizia italiana (considerata dalle Nazioni Unite un'arma di
tortura), fino alla derubricazione del delitto Regeni a "problema".
In tutto ciò, Luigi Di Maio pare essere affetto da una sindrome di
accerchiamento che rischia di diventare cronica se non corre ai ripari.
La stampa in
questo gioco al massacro pentastellato sta svolgendo un ruolo decisivo: persino
sullo scandalo dello stadio romano si evitano commenti su esponenti legati al
Pd e a Forza Italia implicati nell'inchiesta. E l'esuberanza del cinico e
calcolatore Salvini catalizza l'attenzione dei media nel caso dell'Aquarius,
passando quasi in secondo piano il dramma di centinaia di disperati in balia
del mare. Al neo Ministro Pigliatutto piace vincere facile: mostrare i muscoli
all'Europa in totale sprezzo al diritto internazionale e costituzionale gli
torna utile in termini elettorali.
Una presa di
coscienza sulla necessità di ridiscutere la gestione dell'immigrazione era
divenuta urgente: l'indifferenza e l'ipocrisia dei leader europei, Macron in
testa, hanno contribuito a rivitalizzare le sacche di razzismo. Ma non sulla
pelle di coloro che fuggono da una tragedia. Per anni si è preferito adagiarsi
sull'occhio non vede, cuor non duole, con il risultato che chi finora ha seminato
vento, oggi raccoglie la tempesta di Salvini. Se la sinistra, o quel che ne è
rimasto ha orecchie per intendere, intenda.
Cleopatra, lunedì
18/06/2018
1 commento:
e speriamo intenda ma la vedo difficile. Ormai questo sembra il governo del solo Salvini.
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