giovedì 9 agosto 2018

THE JAYHAWKS - BACK ROADS AND ABANDONED MOTELS (Legacy Recordings, 2018)

Mark Olson se ne è andato e (forse) non ritorna più. Per quanto la speranza di un rientro alla base di una delle due anime che da sempre compongono i Jayhawks sia dura a morire, la sua assenza è ormai un dato di fatto acquisito, con cui, obtorto collo, i fan della prima ora sono costretti a convivere.
L’assenza di Olson si fa sentire, su questo non ci sono dubbi, e a volte anche fin troppo, se si pensa all’ultimo capitolo della discografia della band del Minnesota, quel Paging Mr. Proust di due anni fa, cioè, che aveva fatto storcere il naso a molti. Va detto che, da parte sua, Gary Louris, vale a dire il coniuge abbandonato, ha provato di tutto per tenere in vita uno dei nomi più importanti dell’alt country degli ultimi vent’anni.
Oggi, con questo Back Roads And Abandoned Motels, Louris torna sulle scene sotto l’egida Jayhawks, ma con una scaletta frutto prevalentemente della sua collaborazione nel tempo con altri artisti. Delle undici canzoni che compongono la scaletta dell’album, infatti, solo due sono state concepite appositamente per il disco (Carry You To Safety e Leaving Detroit), mentre le altre nove sono state scritte in tandem con le Dixie Chicks (Everybody Knows, Bitter End, e Come Cryin' to Me), Jackob Dylan (Gonna Be a Darkness), Scott Thomas (Need You Tonight), Carrie Rodriguez (El Dorado), Ari Hest (Bird Never Flies), Emerson Hart (Long Time Ago) e Wild Feathers (Backwards Women).
Inoltre, e questa è un’altra peculiarità, Louris cede il microfono per due canzoni alla tastierista Karen Grotberg (El Dorado e Come Cryin’ To Me) e per altre due al batterista Tim O’Reagan (Gonna Be a Darkness e Long Time Ago).
Strano a dirsi, allora, ma quello che poteva rivelarsi un pastrocchio di umori e stili diversi, suona invece molto più coeso del suo predecessore, e il tocco inimitabile di Louris, quel suo fascinoso gusto per melodie colorate e solari, domina come collante di un album, forse non memorabile, ma convincente e piacevolissimo. Alcuni brani, certo, suonano un po' stanchi e procedono con innestato il pilota automatico (Bitter End), ma in altre occasioni, e sono la maggioranza, si respira l’aria buona dei giorni migliori.
L’iniziale Come Cryin’ To Me (scritta per Mother, progetto solista di Natalie Maines datato 2013) è un delizioso r’n’b’ con arrangiamento di fiati e melodia che mandano al tappeto anche l’ascoltatore più esigente, Everybody Knows attraversa il confine che separa allegrezza e dolce malinconia, Gonna Be A Darkness aggiorna i rimpianti e le nostalgie della springsteeniana Bobby Jean, Backwards Women è un millesimato Jayhawks con sentori harrisoniani, mentre Need You Tonight si presenta al pubblico come una nipotina alla lontana di Helplessly Hoping dei CS&N.
Una vena ritrovata, dunque, quella di Louris, che quando fa il suo, pur replicandosi, trova quasi sempre l’ispirazione di un passato glorioso. Così, se con Paging Mr. Proust il rimpianto per l’assenza di Olson era un pungolo nel costato di tanti aficionados, con Back Roads And Abandoned Motels i Jayhawks dimostrano di avere ancora un futuro davanti e tante belle pagine di musica da scrivere e suonare. Se poi, Mark ci dovesse ripensare…

VOTO: 7





Blackswan, 09/08/2018

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