Beast Reality,
prima prova sulla lunga distanza dei City Of Thieves, dopo l’esordio su
Ep nel 2015, e il classico disco divisivo, a cui seguirà il consueto
strascico di polemiche fra chi ritiene queste operazioni anacronistiche e
band come il terzetto londinese sommamente prescindibili, e quanti,
invece, tirano un sospiro di sollievo che al mondo ci siano ancora
gruppi che si schierano sul lato selvaggio del rock’n’roll, sfoderando
chitarre, riff aggressivi e tutto l’inossidabile armamentario hard rock
che è stato capace di resistere al logorio del tempo.
I
City Of Thieves, e qui ci schieriamo dalla parte dei detrattori, non
inventano proprio nulla, e rifanno il verso a band presenti e passate
famosissime (Ac/Dc, Free, i primi Guns, Foo Fighters, Black Stone
Cherry, etc. etc.), da cui traggono evidente ispirazione, sfiorando
talvolta il plagio.
D’altra
parte, è anche vero che ormai nessuno inventa più nulla, e sono davvero
pochi gli artisti che voltano le spalle al passato, cercando di creare
sonorità che, se non proprio originalissime, hanno quanto meno il merito
di battere strade poco esplorate.
I
tre ragazzi londinesi, e questo è un punto a favore, non fanno mistero
delle proprie influenze musicali, e tutto sommato, se proprio passatismo
dev’essere, almeno si sono trovati come punti di riferimento gruppi
importanti e con una storia e un suono alle spalle di grande qualità.
Di
loro, poi, ci mettono la voce graffiante e potente di Jaimie Lailey,
che scartavetra le canzoni con ferocia e che, se la band dovesse durare
qualche altro anno, diventerà il vero marchio di fabbrica della casa, e
un entusiasmo e un’attitudine grezza che, pur non tenendoli lontani da
ritornelli di facile presa, evita loro banalità assortite (il brano più
orecchiabile è Something Of Nothing, posta a fine scaletta).
Consapevoli
che questa musica l’abbiamo già ascoltata centinaia di volte e che i
City Of Thieves non cambieranno il corso del rock anglosassone, possiamo
metterci all’ascolto senza patemi, limitandoci a godere di un filotto
di canzoni adrenaliniche e ad alto contenuto di decibel, che citano, e
anche bene, gli Ac/Dc (un brano come Buzzed Up City la famiglia
Young se lo sogna da anni) e non hanno altro scopo che farci andare di
headbagging finché cervicale vorrà. Se per voi la musica è (anche)
questo, i City Of Thieves non vi deluderanno. In fin dei conti, chi si
accontenta, gode.
VOTO: 6,5
Blackswan, venerdì 19/10/2018
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