Pavo Pavo è il progetto discografico di Oliver Hill ed Eliza Bagg. Mystery Hour
è il secondo album della band. Incanalando il dramma narrativo della
mutevole relazione tra Eliza ed Oliver, risulta non catalogabile essendo
al contempo massimale e compatto, un sogno febbrile pieno di immagini
cinematografiche e radicato nelle amozioni acute.
La
band ha condiviso un video onirico e inquietante (che potete vedere qui
sotto, come sempre) della title-track, diretto da Harrison Atkins. “Il nostro nuovo disco è stato scritto mentre Eliza ed io ci stavamo separando dopo sei anni,” dice Oliver. “Per
la title-track, volevamo un video che ci presentasse come due
personaggi che meditavano sui rapporti da tutte le angolazioni,
abbinando il romantico melodramma dell’orchestra e del coro con l’azione
cinematica e narrativa. John, il protagonista del video, è un angelo
del sesso e dell’amore, e funge da mascotte sovrumana del disco –
rappresenta la ricerca di intimità e connessione. Il tatuaggio del cuore
umano che ha sul collo è il nucleo del suo potere, e in quel tatuaggio
viviamo noi, Pavo Pavo, a lanciare incantesimi e guidare i suoi
movimenti.”
L’album
fu inizialmente un mezzo per elaborare la rottura ma presto divenne una
risposta di ritorno, influenzando l’alchimia del loro processo di
separazione e dando forma ai loro nuovi ruoli nelle rispettive vite.
Suoni e strumenti ricorrenti mettono in scena le trame mutevoli di
questi personaggi attraverso l’album: le voci instabili di Oliver e i
synth melodici sono un distorto, imperfetto rimpiazzo del fluttuante
soprano di Eliza, e gli archi a cascata fungono da colonna sonora
intenzionale per il melodramma romantico.
Il
tono generale è impostato dalla title-track, una canzone pop guidata
dall’orchestra e dal coro fino alla dissolvenza celestiale: “mi rendo conto che l’amore è vedere ogni parte di te / ma, mon cheri, sono stato progettato per essere insoddisfatto”.
Al
cuore di questa musica c’è la franchezza con cui il duo continua a
cantare assieme e che rivela la loro incrollabile amicizia. “Goldenrod”
conclude l’album con un duetto sulla perdita, l’espressività delle due
voci ingarbugliate per farle sembrare sconcertanti, inumane.
Blackswan, venerdì 12/10/2018
Nessun commento:
Posta un commento