venerdì 12 ottobre 2018

PREVIEW



Pavo Pavo è il progetto discografico di Oliver Hill ed Eliza Bagg. Mystery Hour è il secondo album della band. Incanalando il dramma narrativo della mutevole relazione tra Eliza ed Oliver, risulta non catalogabile essendo al contempo massimale e compatto, un sogno febbrile pieno di immagini cinematografiche e radicato nelle amozioni acute.
La band ha condiviso un video onirico e inquietante (che potete vedere qui sotto, come sempre) della title-track, diretto da Harrison Atkins. “Il nostro nuovo disco è stato scritto mentre Eliza ed io ci stavamo separando dopo sei anni,” dice Oliver. “Per la title-track, volevamo un video che ci presentasse come due personaggi che meditavano sui rapporti da tutte le angolazioni, abbinando il romantico melodramma dell’orchestra e del coro con l’azione cinematica e narrativa. John, il protagonista del video, è un angelo del sesso e dell’amore, e funge da mascotte sovrumana del disco – rappresenta la ricerca di intimità e connessione. Il tatuaggio del cuore umano che ha sul collo è il nucleo del suo potere, e in quel tatuaggio viviamo noi, Pavo Pavo, a lanciare incantesimi e guidare i suoi movimenti.”
L’album fu inizialmente un mezzo per elaborare la rottura ma presto divenne una risposta di ritorno, influenzando l’alchimia del loro processo di separazione e dando forma ai loro nuovi ruoli nelle rispettive vite. Suoni e strumenti ricorrenti mettono in scena le trame mutevoli di questi personaggi attraverso l’album: le voci instabili di Oliver e i synth melodici sono un distorto, imperfetto rimpiazzo del fluttuante soprano di Eliza, e gli archi a cascata fungono da colonna sonora intenzionale per il melodramma romantico.
Il tono generale è impostato dalla title-track, una canzone pop guidata dall’orchestra e dal coro fino alla dissolvenza celestiale: “mi rendo conto che l’amore è vedere ogni parte di te / ma, mon cheri, sono stato progettato per essere insoddisfatto”.
Al cuore di questa musica c’è la franchezza con cui il duo continua a cantare assieme e che rivela la loro incrollabile amicizia. “Goldenrod” conclude l’album con un duetto sulla perdita, l’espressività delle due voci ingarbugliate per farle sembrare sconcertanti, inumane.





Blackswan, venerdì 12/10/2018

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