Avendo
letto Metamorphoses per la prima volta, Rina Mushonga, nell’anno della
trasformazione, si è autoconfessato attingendo a una miriade di idee ed
esperienze personali. Pieno di riflessioni sul cosmo e sulla nostra
collocazione all’interno di esso, “In A Galaxy” è l’incarnazione
musicale di queste riflessioni; Mushonga stesso ammette che c’è più di
un cenno nel testo di apertura su Star Wars, ma che nel suo complesso si
riferisce a come lo spazio e il tempo relativi si trovino nel modo in
cui interagiamo – “la Terra vista come parte di una galassia ci lega
all’umanità”.
“In
A Galaxy” ronza con un eclettismo che potrebbe essere ricondotto al
retaggio di essersi spostata in vari momenti della sua vita – ha vissuto
in India, nello Zimbabwe e nei Paesi Bassi prima di stabilirsi a
Londra; suo padre si è sempre orgogliosamente riferito alla famiglia
come “cittadini globali, apparteniamo ad ogni luogo” – spiega lei
aggiungendo: “Mi piaceva e mi ci sono identificata ed è quel salto di
genere che meglio mi rappresenta, come vedo le cose e come sperimento il
mondo”.
“InA
Galaxy” è il risultato di quattro anni di lavoro in cui Mushonga a
messo da parte le distrazioni concentrandosi e facendo affidamento sulle
proprie capacità e sul proprio istinto. L’artista ha registrato l’album
nella sua casa adottiva a Peckham col produttore Brett Shaw; le tracce
base erano già state preparate assieme a Frans Verburg nel suo studio di
Rotterdam. Il risultato è pop intelligente e diversificato che la
stessa Mushonga descrive come “Paul Simon in un dance club africano
pieno di sudore”.
Blackswan, sabato 17/11/2018
Nessun commento:
Posta un commento