Anche Matteo Renzi ha un'anima. Green, come si usa dire oggi. Il
fondatore del partito Italia Viva, sull'onda del fenomeno Greta
Thumberg, ha annunciato che per ogni tesserato sarà piantato un albero.
"Un albero vero", ha precisato compiaciuto. Non vorrei sembrare un
bastian contrario, ma in questo caso preferirei meno alberi. E non
perché sia indifferente al tema dell'ambiente. Tutt'altro. Trovo,
invece, che l'iniziativa ecologista del senatore di Rignano sia
l'ennesima operazione furbetta, finalizzata a sedurre gli elettori
delusi con quello spirito levantino che da sempre lo contraddistingue.
Romanzo Prodi se ne faccia una ragione.
Alberi a parte, a dispetto di
quanto sostiene il Mortadella, Italia Viva potrebbe pure avere la durata
di uno yogurt ma che ci piaccia o no, abbiamo a che fare con un "genie
du mal". L'importanza di chiamarsi Matteo, e non me ne voglia Oscar
Wilde. Tutto è lecito per il senatore di Rignano, scissione inclusa. E
poco importa aver curato la regia della fomazione del governo Conte,
votarne la fiducia salvo poi sbattere la porta in faccia al Pd e cercare
fortuna altrove. Ora, il neo segretario si atteggia a salvatore della
patria. Però, prima viene Lui, Renzi. Le priorità vanno rispettate e
dunque l'Italia può anche attendere. Con o senza alberi.
Cleopatra, lunedì 30/09/2019
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