ANNA BURCH annuncia il nuovo album IF YOU’RE DREAMING, in uscita il 3 Aprile su Heavenly Recordings. Ascolta il nuovo singolo “Not So Bad”.
“Ho scritto ‘Not So Bad’ il giorno prima di partire per fare il disco,” dice la Burch. “Sapevo
che mancava un pezzo importante nell’album e per fortuna è arrivato
immediatamente. La progressione degli accordi sembra jazzy e molto
leggera e quando ho iniziato a scrivere le parole mi sono ricordata che
mia madre mi rimbrottava sempre sul fatto che i miei testi fossero
malinconici: ‘Dai, la tua vita non è poi così male!’ mi diceva.”
Quando
Anna Burch si presentò al mondo col suo debutto Quit The Curse (2018)
fu un concentrato di pop energico e potente. Chitarre jangle, gioiose
armonie vocali e una occasionale sottotrama fuzzy sgangherata
convergevano in canzoni apparentemente semplici che nascondevano la loro
complessità sotto un’orecchiabilità solare. L’impatto di quelle canzoni
fu immediato ed eccitante, presentando narrazioni di confusione e
sconvolgimento con melodie così brillanti da suscitare sorrisi. Due anni
dopo, il seguito If You’re Dreaming ci porta su strade diverse perdendo
un po’ di energia nervosa a favore di una più profonda esplorazione del
mondo interiore.
Dopo
mesi on the road come supporto di Quit The Course, la Burch è sparita
per un po’. I lunghi periodi di tour avevano pause di pochi giorni qua e
là e riusciva a scrivere solo in questi ritagli di tempo. Il periodo
trascorso a casa a Detroit fu turbato da diversi e inaspettati cambi di
casa che si sono aggiunti ai sentimenti fuggevoli e transitori dovuti ai
tour. Quando finalmente le cose si sono stabilizzate, Anna è riuscita a
calarsi in un lento, ponderato e intenzionale processo di scrittura per
ciò che sarebbe diventato il suo secondo album. Giorni passati a
suonare la chitarra, esplorando accostamenti di accordi poco
convenzionali e rimuginando sulla struttura delle canzoni, cosa che ha
permesso al suo subconscio di vagare fino a quando le parole non si sono
materializzate.
If You’re Dreaming
è stato registrato assieme al produttore Sam Evian nel suo home studio
nelle montagne di Catskill. Laddove il primo album era stato un impeto
d’ispirato songwriting seguito da un processo molto elaborato di
arrangiamento e mixing, qui Burch e Evian hanno lavorato con limiti
temporali autoimposti per stabilire un focus più nitido e arrivare al
cuore delle nuove canzoni. Il lavoro è stato abbastanza rapido ma più
rilassato, legando al groove gli elementi di base ed espandendo poi gli
arrangiamenti con sovraincisioni. L’obiettivo era presentare non solo un
assortimento di nuove canzoni ma costruire un album che si muovesse
dinamicamente attraverso un arco emotivo interconnesso.
Con
temi ricorrenti come isolamento, stanchezza e desiderio, queste canzoni
trasmettono quell’arco emotivo con una resa delicata ma senza
compromessi. Il songwriting intrinsecamente catchy della Burch riduce di
molto l’urgenza del debutto, spostandosi verso ariosi accordi jazzy,
riverberi fluttuanti e un’espansione della paletta sonora con una
strumentazione inedita.
Blackswan, martedì 21/01/2020
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