Mentre il premier
Conte si è trovato alle prese con le bizze di Matteo Renzi sulla prescrizione e
con il rischio di una possibile crisi di governo, l’altro Matteo ha ripreso il
tour elettorale in vista delle prossime sfide che si svolgeranno in Campania,
Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto. Dopo avere portato sul palco di
Bibbiano il dolore dei genitori dei bambini oggetto di presunti abusi, il
Capitano, fresco di scoppola elettorale in quel dell’Emilia Romagna, precisa
con la solita sicumera che rifarebbe tutta la campagna elettorale incluso “il
citofono, il radiotelefono, il magnetofono e il grammofono”.
Ora però la
narrazione salviniana si arricchisce di un nuovo capitolo. Il Coronavirus
dilaga, semina centinaia di vittime in Cina e -scimiottando un vecchio spot di
successo degli anni ‘80- dove c’è il panico c’è Salvini. “Quando andiamo al
governo le frontiere non le chiudiamo, le sigilliamo” scandisce il Nutella Boy.
E in una delle innumerevoli sortite, aggiunge il carico da novanta: “Ristorante
cinese? Stasera fortunatamente ceno con mio figlio a casa con un piatto di
pastasciutta quindi il problema non me lo pongo. Domani sono a Vignola e quindi
mangio emiliano. Dopodomani sono a Firenze e quindi mangio toscano”. Siamo
tutti d’accordo che il Coronavirus sia un’emergenza da tenere sotto stretta
osservazione ma da qui a tacciare il governo di incapacità è tutt’altra storia.
Il fatto è che più che una strategia elettorale, quello di Salvini è un canovaccio
ormai fin troppo prevedibile e oserei dire stucchevole, con la tragica
conseguenza di erigere barriere non solo fisiche ma anche mentali. Non
meravigliamoci, dunque, se a Torino una ragazza è stata costretta a scendere
dall’autobus perché cinese. La narrazione del citofono non è casuale ne’ un
autogol. È frutto di un preciso piano di azione. Esporre il diverso a un
processo sommario, alimentare il sospetto e un clima di intolleranza sono le
cifre della propaganda leghista. Richiamando una celebre gag di Giobbe Covatta,
Salvini and Friends sembrano volerci suggerire che non sono loro a essere
razzisti. Sono gli altri ad essere immigrati.
Cleopatra, lunedì
10/02/2020
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