Gary
Moore se n’è andato troppo presto, a soli cinquantotto anni, lasciando
un grande vuoto nel cuore di tutti quelli che amavano la sua
scintillante chitarra. E’ passato quasi un decennio da quel triste 6
febbraio del 2011, ma il ricordo del chitarrista e bluesman
nordirlandese resta vivido negli occhi e, soprattutto, nelle orecchie di
tanti appassionati, non solo grazie alla corposa discografia costruita
in vita, ma anche a una serie di uscite postume, tutte di ottimo
livello.
Live At Montreaux 2010, pubblicato l’anno successivo, lo strepitoso Blues For Jimi, uscito nel 2012, Live At Bush Hall, rilasciato nel 2014, e da ultimo, questo nuovo Live From London:
un filotto di dischi dal vivo, la cui pubblicazione, lontana da logiche
meramente commerciali, ha contribuito a rinsaldare la memoria Moore,
gettando nuova luce sulla potenza di tiro e la debordante energia
sprigionata durante i suoi show.
Registrato la sera del 2 dicembre del 2009 alla The 02 Islington Academy, Live In London
propone un set di tredici canzoni, in cui i grandi successi della
carriera di Moore si alternano a svariate cover e a brani tratti da Bad For You Baby, ultimo album in studio del chitarrista irlandese, datato 2008.
Il
live, diciamolo subito, è davvero notevole, sia per la registrazione
delle tracce, pressoché perfetta, sia per la potenza esplosiva di una
backing band rodatissima (Vic Martin alle tastiere, Peter Rees al basso e
Steve Dixon alla batteria) sia per il repertorio presentato, che si
concentra sul meglio della produzione del chitarrista irlandese, quella
post 1990, quando Moore, abbandonate velleità folk e hard rock, tornò a
dedicarsi completamente al blues.
In scaletta, come anticipato, si alternano canzoni tratte da Bad For You Baby (la title track e Down The Line, entrambe tirate e poste in apertura dopo la reinterpretazione di Oh, Pretty Woman di Albert King), un pugno di cover rilette con gusto e passione (All Your Love di Otish Rush, Have You Heard
pescata dal repertorio di John Mayall) e i grandi immancabili classici
con cui Moore si è consegnato alla leggenda: una calda e vibrante Still Got The Blues e la chiosa, come sempre, dedicata alla struggente e malinconica Parisienne Walkaway, scritta a quattro mani con l’amico Phil Lynott.
Un concerto intenso e appassionato, che trova il suo vertice in una cover impressionante di I Love You More Than You’ll Ever Know
di Al Kooper, dodici minuti pazzeschi di lenta combustione blues, in
cui Moore tira fuori dalla sua sei corde tutto lo scibile umano in
termini di tecnica e ardore.
Disco imprescindibile per i fan del chitarrista, Live From London
è consigliatissimo anche a coloro che volessero approfondire la
conoscenza dell’artista irlandese o che, semplicemente, amano la
chitarra elettrica.
VOTO: 7,5
Blackswan, sabato 07/03/2020
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