Clayton
Burroughs appartiene a una famiglia di fuorilegge che, da generazioni,
mantiene il controllo di Bull Mountain, trafficando whiskey di mais,
marijuana e infine metanfetamina. Per lasciarsi alle spalle le sue
origini, Clayton sposa la bella Kate e diventa lo sceriffo della città a
valle. Ma quando l’agente federale Simon Holly minaccia di distruggere
l’impero dei Burroughs, Clayton si trova a dover affrontare i ricordi,
le paure, il disprezzo della famiglia e la volontà di redimere un
passato di tradimenti, sangue e violenza. Con un ritmo serrato, la
storia della famiglia Burroughs viene raccontata a turno da tutti i
personaggi, fino all’imprevedibile epilogo.
Bull
Mountain, opera prima dello scrittore americano Brian Panowich, è un
libro perfetto per chi ama il genere poliziesco ed è, al contempo,
affascinato dai paesaggi dell’America rurale, che, nello specifico, è
ben rappresentata dalla zona montagnosa del titolo (situata in Georgia),
che fa da sfondo alla narrazione. Luoghi ancora prevalentemente
incontaminati, in cui il tempo sembra essersi fermato agli anni ‘50, e
in cui sono la natura selvaggia e la violenza dei fuorilegge a dettare
le regole di una comunità chiusa e reazionaria, i cui unici svaghi sono
la caccia e una bevuta al pub.
Il
romanzo si dipana in sessantacinque anni, duranti i quali viene
tratteggia la storia della famiglia Burroughs, clan di malviventi che
spadroneggia nel territorio, trafficando in whiskey, marijuana e
metanfetamine (troverete più di una similitudine con La Contea Più Fradicia Del Mondo
di Matt Bondurant). La saga famigliare, comunque ben costruita, è,
tuttavia, solo l’abbrivio per dare il via alla più classica delle storie
poliziesche, le cui origini sono lontane nel tempo, ma il cui nucleo
centrale si svolge ai giorni d’oggi, nel 2015.
Lo
sceriffo Clayton Burroghs, che ha rinnegato la famiglia e, per amore, è
passato dalla parte della legge, il fratello Halford, delinquente
spietato e senza scrupoli, e Simon Holly, agente FBI in cerca di
vendetta, sono i personaggi principali di un racconto palpitante, che,
in un vibrante susseguirsi di colpi di scena, vi terrà incollati alla
lettura fino all’ultima pagina, quando tutti i nodi dell’intricata
vicenda verranno al pettine.
Panowich
evita digressioni descrittive, e ciò nonostante i luoghi in cui il
romanzo è ambientato si materializzano comunque davanti agli occhi; la
sua prosa asciutta ed essenziale, che ben si adatta al genere, punta
semmai alla fluidità della narrazione che, pur svolgendosi su piani
temporali diversi e nonostante chiami in causa numerosi personaggi,
riesce a essere incredibilmente incisiva. Un intreccio narrativo
perfettamente oliato, dialoghi serrati ma mai banali, personaggi
fotografati nella loro intima essenza e qualche ben costruito momento
pulp, fanno di Bull Mountain un romanzo potente, a tratti epico,
decisamente emozionante.
Blackswan, venerdì 08/05/2020
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