lunedì 8 giugno 2020

IL MEGLIO DEL PEGGIO



E’ tempo di ritornare in piazza. Lo ha già prontamente fatto il Capitano Apri e Chiudi il 2 giugno per celebrare il “suo” giorno della Repubblica con tanto di tricolore, quello che una volta non lo rappresentava. Ora è noto a tutti il cambio nella narrazione dell’ex ministro del Papeete ma non dimentichiamo che il cattivo esempio rimane il suo tratto distintivo. Mentre in tutta Italia si celebrava la Repubblica, il Leghista si esibiva in quello che gli riesce meglio, vale a dire in selfie con tanto di mascherina sotto il mento alla faccia del professor Locatelli e di tutta la pletora di virologi, infettivologi e chi più ne ha più ne metta. Tutta l’opposizione in piazza contro quel satanasso di Giuseppi, balzato in testa ai sondaggi per gradimento popolare. 
Salvini torna a fare Salvini, insomma, semmai ne avesse dismesso i panni. E comunque nella campagna di odio verso il governo non è solo a quanto pare. Tal generale Pappalardo, ora leader dei Gilet Arancioni,  sembra voler fare da contraltare alle istanze salviniane e meloniane. Pappalardo è per così dire un tipo “eclettico”, un camaleonte capace di cambiare casacca con la stessa frequenza con cui si cambiano i calzini. Carabiniere, sindacalista, generale, parlamentare, sottosegretario, questo curioso esemplare è passato dal movimento dei Forconi ai No Vax, No Euro fino alla guida della rivolta dei Tir per approdare ora ai Gilet Arancioni. Un instancabile attivista, portavoce del malessere popolare. Fin qui, non ci sarebbe nulla di esecrabile, non foss’altro che in democrazia esprimere la propria opinione è un diritto costituzionalmente garantito. 
Quando però un raduno, come quello tenutosi a Milano in Piazza Duomo, si trasforma in un’occasione per veicolare messaggi pericolosi e fuorvianti, la cosa assume un connotato diverso. Il generale, privo di mascherina,  circondato da accoliti senza mascherina, sputacchiando a destra e a manca, oltre a illustrare il suo programma politico se ne è uscito con questo proclama: “Il Covid 19 non esiste. È un’invenzione, un bluff organizzato. Vogliono terrorizzarci, chiuderci in casa e instaurare un nuovo ordine mondiale”. Qualcuno ha minimizzato derubricando il nuovo movimento a inoffensivo folklore, una semplice goliardata o poco più. Certo, manifestare è un diritto ma su una pandemia che ha provocato, solo in Italia, oltre i 30.000 morti, sarebbe bene andarci cauti. Una cosa è certa: Pappalardo ha ottenuto il famoso quarto d’ora di celebrità al punto che non c’è stato giornale o tv che non gli abbia dedicato uno spazio. Ma si impone una riflessione: pretendere il rispetto da chi non è dotato del più elementare senso di civiltà è una perdita di tempo. Certi individui per diventare inoffensivi, più che criticati, meritano indifferenza. Emarginare certe idee pericolose si può contrastandole ma anche non enfatizzandole.
Peccato che ancora una volta si è persa un’occasione.

Cleopatra, lunedì 08/06/2020

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