E’ tempo di ritornare in piazza. Lo ha già prontamente fatto il
Capitano Apri e Chiudi il 2 giugno per celebrare il “suo” giorno della
Repubblica con tanto di tricolore, quello che una volta non lo
rappresentava. Ora è noto a tutti il cambio nella narrazione dell’ex
ministro del Papeete ma non dimentichiamo che il cattivo esempio rimane
il suo tratto distintivo. Mentre in tutta Italia si celebrava la
Repubblica, il Leghista si esibiva in quello che gli riesce meglio, vale
a dire in selfie con tanto di mascherina sotto il mento alla faccia del
professor Locatelli e di tutta la pletora di virologi, infettivologi e
chi più ne ha più ne metta. Tutta l’opposizione in piazza contro quel
satanasso di Giuseppi, balzato in testa ai sondaggi per gradimento
popolare.
Salvini torna a fare Salvini, insomma, semmai ne avesse
dismesso i panni. E comunque nella campagna di odio verso il governo non
è solo a quanto pare. Tal generale Pappalardo, ora leader dei Gilet
Arancioni, sembra voler fare da contraltare alle istanze salviniane e
meloniane. Pappalardo è per così dire un tipo “eclettico”, un camaleonte
capace di cambiare casacca con la stessa frequenza con cui si cambiano i
calzini. Carabiniere, sindacalista, generale, parlamentare,
sottosegretario, questo curioso esemplare è passato dal movimento dei
Forconi ai No Vax, No Euro fino alla guida della rivolta dei Tir per
approdare ora ai Gilet Arancioni. Un instancabile attivista, portavoce
del malessere popolare. Fin qui, non ci sarebbe nulla di esecrabile, non
foss’altro che in democrazia esprimere la propria opinione è un diritto
costituzionalmente garantito.
Quando però un raduno, come quello
tenutosi a Milano in Piazza Duomo, si trasforma in un’occasione per
veicolare messaggi pericolosi e fuorvianti, la cosa assume un connotato
diverso. Il generale, privo di mascherina, circondato da accoliti senza
mascherina, sputacchiando a destra e a manca, oltre a illustrare il suo
programma politico se ne è uscito con questo proclama: “Il Covid 19 non
esiste. È un’invenzione, un bluff organizzato. Vogliono terrorizzarci,
chiuderci in casa e instaurare un nuovo ordine mondiale”. Qualcuno ha
minimizzato derubricando il nuovo movimento a inoffensivo folklore, una
semplice goliardata o poco più. Certo, manifestare è un diritto ma su
una pandemia che ha provocato, solo in Italia, oltre i 30.000 morti,
sarebbe bene andarci cauti. Una cosa è certa: Pappalardo ha ottenuto il
famoso quarto d’ora di celebrità al punto che non c’è stato giornale o
tv che non gli abbia dedicato uno spazio. Ma si impone una riflessione:
pretendere il rispetto da chi non è dotato del più elementare senso di
civiltà è una perdita di tempo. Certi individui per diventare
inoffensivi, più che criticati, meritano indifferenza. Emarginare certe
idee pericolose si può contrastandole ma anche non enfatizzandole.
Peccato che ancora una volta si è persa un’occasione.
Cleopatra, lunedì 08/06/2020
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