Maestro indiscusso della chitarra, membro della Rock and Roll Hall of Fame e santo patrono del rock texano, Billy Gibbons torna a sgommare veloce con il suo nuovo album solista Hardware, il terzo del frontman degli ZZ Top e il suo primo a essere quasi interamente composto di brani rock originali. Gibbons ha registrato il materiale all'Escape Studio, nell'alto deserto della California, vicino a Palm Springs, con l’aiuto degli amici Matt Sorum (Guns N' Roses), Mike Fiorentino, e Chad Shlosser, gli stessi con cui aveva registrato il precedente The Big Bad Blues, vincitore del Blues Music Award della Blues Foundation. Una location, quella desertica, che ha influenzato molto il suono del disco, come lo stesso chitarrista afferma: “Il deserto, pieno di sabbie mobili, cactus e serpenti a sonagli è stato lo sfondo perfetto per riuscire conferire un intrigante riflesso alle canzoni di questo disco”.
D’altra parte, il deserto è sempre stato una costante nella carriera di Gibbons, che a capo degli ZZ Top, con i primi cinque album (il debutto omonimo del 1970, Rio Grande Mud del 1972, Tres Hombres del 1973, Fandango del 1975 e Tejas del 1976) ha costruito una leggenda che pochi altri hanno saputo eguagliare e si è guadagnato la nomea di uno dei migliori chitarristi blues/rock di sempre.
L’ispirazione, che, ogni tanto, strada facendo, era sembrata ai minimi termini (le derive elettroniche con gli ZZ Top, quella boiata pazzesca che è Perfectamundo), con Hardware torna a essere di alto profilo.
L’iniziale My Lucky Card spinge il piede sull’acceleratore di quel tipo di blues/rock che ha reso unici gli ZZ Top, mentre la successiva She's On Fire è un rock dinamico e uptempo alimentato dalla potente batteria di Matt Sorum. Subito sugli scudi!I indipendentemente dal tipo di groove con cui si cimenta, pochi chitarristi sanno snocciolare assoli come fa Gibbons, che non ricorre mai a colpi di teatro per attirare l'attenzione, preferendo, invece, appollaiarsi in cima alla sezione ritmica e declinare il proprio asciutto ma geniale e inconfondibile stile. West Coast Junkie, primo singolo estratto da Hardware, miscela surf e rock, Texas e California ed è un vero e proprio colpo da KO, grazie a quel suono di chitarra sporco e carnale che rende il tocco di Gibbons unico.
Tre episodi, questi, che rappresentano al meglio un disco che colpisce il centro del bersaglio, con canzoni brevi ma vibranti, anche quando dal cilindro salta fuori la cover di Hey Baby, Que Paso dei Texas Tornados, un brano strappato dalla folkloristica pista da ballo e trasformato in un ruggente rock texano.
La vetta della scaletta, però, arriva con Stackin' Bones, un altro rockaccio sporco (con un ritornello favoloso), suonato insieme alle sorelle Lovell (Larkin Poe): Rebecca e Meghan si inseriscono alla perfezione nell’universo Gibbons, tanto da far sospirare all’idea di un progetto di collaborazione stabile fra i tre.
Missione compiuta, vecchio Billy! In attesa di un nuovo album sotto l’egida ZZ Top, hai regalato ai tuoi fan un disco al livello dei tuoi giorni migliori: rock blues texano, ma capace anche di spostare la narrazione verso altri generi, tutti gestiti con l’imitabile suono di una chitarra (e una voce) che ha pochi eguali al mondo. Infilate il cd nel lettore, alzate il volume e godetevi al meglio la vostra estate.
VOTO: 7,5
Blackswan, lunedì 05/07/2021
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