Tra alti e bassi, Sheryl Crow ha attraversato le asperità della propria vita (la malattia, la burrascosa relazione con Lance Armstrong) con dignità e coraggio, le stesse doti con cui ha dato vita a una carriera artistica forse non sempre esaltante, ma comunque figlia di un’apprezzabile e rigorosa coerenza. Un approccio entusiasta e libero da condizionamenti, quello della Crow, che, fin dallo strepitoso esordio di Tuesday Night Music Club (due Grammy, sette milioni di copie vendute in soli due anni) ha sfidato le regole e ricalibrato il ruolo della donna nel panorama rock americano.
Trent’anni di carriera, parecchi dischi alle spalle, e tre album live, il primo (Live From Central Park) pubblicato più di due decenni fa. E non può che essere gradito, oggi, un nuovo disco dal vivo, per far provare ai fan, in un periodo in cui i concerti mancano tantissimo, tutta la potenza e l’energia che Sheryl emana quando sale su un palco, la sua grinta, la sua passione, le sue doti di musicista tanto verace quanto tecnicamente ineccepibile.
Registrato nell'arco di cinque serate allo storico Ryman Auditorium di Nashville, ma anche all'Ace Theatre di Los Angeles e al leggendario Newport Folk Festival nel Rhode Island, questo doppio cd regala all’ascoltatore una prova suntuosa, una sorta di abbecedario di musica americana, in cui country, rock, pop, blues vengono frullati in un contesto in cui si respira libertà creativa e gioia di vivere, in cui i tanti amici chiamati sul palco (Brandi Carlile, Emmylou Harris, Jason Isbell, Lucius, Maren Morris, Natalie Hemby, Amanda Shires e Stevie Nicks) non rappresentano solo ospitate di lusso, ma sono elementi fondanti di una emozionante prova corale (così come lo era stato per il recente e convincente Threads).
In una scaletta che attinge a piene mani dalla sua prodigiosa carriera, Live From The Ryman & More regala momenti intensi e di vibrante emozione: Sheryl, Brandi Carlile e Maren Morris che armonizzano le voci su If It Makes You Happy, Stevie Nicks che duetta nel brillante country rock di Prove You Wrong, Emmylou Harris che aggiunge profondità malinconica a una strepitosa Nobody's Perfect, Jason Isbell che innerva Everything Is Broken (cover da Oh Mercy di Dylan) di baldanza rock’n’roll e Lucius che crea una tensione gospel blues in Run, Baby, Run sono episodi di magia assoluta.
Alla fine è comunque la voce di Sheryl Crow e a definire la bellezza di queste canzoni, scelte in un perfetto equilibrio fra glorioso passato (All I Wanna Do, Strong EnoughSoak Up The Sun, If It Makes You Happy), episodi più recenti e cover azzeccatissime (tra le altre Beware Of Darkness di George Harrison e The First Cut Is The Deepest di Cat Stevens).
Più di un semplice disco dal vivo, Live at the Ryman and More è soprattutto il ritratto ampio e immediato dell'incredibile e tortuosa carriera della Crow, un libro di memorie che fotografa l'intera gamma dell'impressionante songwriting e dell'impeccabile musicalità di una delle più influenti artiste del rock al femminile degli ultimi trent’anni.
Muto e venerabile testimone dell’evento il leggendario Ryman, cuore pulsante e palcoscenico storico della musica country. In una recente intervista Sheryl Crow ha detto: “Ecco cos’è il Ryman: tutti quelli che sono mai saliti su quel palco hanno lasciato qualcosa di loro in quel luogo". Ognuno, un frammento di storia. Adesso, è toccato a lei. Da non perdere.
VOTO: 8
Blackswan, lunedì 13/09/2021
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