Il termine inglese per definire i New Radicals è One Hit Wonder, locuzione che indica un gruppo o un artista noto al grande pubblico per un solo singolo. Il termine italiano, non meno efficace, è meteora, un astro che attraversa il cielo rapidamente, suggestionando con una luminosa scia, ma destinato, ben presto, a essere fagocitato dal buio eterno dell’universo.
La band in questione, originaria di Los Angeles e composta dall’istrionico cantante, compositore e produttore, Gregg Alexander, e dal tastierista e percussionista Danielle Brisebois (unico altro componente in pianta stabile) hanno ballato, come si suol dire, una sola estate (anche se il loro disco d’esordio risale ad ottobre 1996), pubblicando un unico album, Maybe You’re Been Braiwashed Too, da cui venne estratto come singolo You Get What You Give (uscito il 3 novembre dello stesso anno), che in poco tempo scalò (bene, ma non benissimo) le classifiche americane (arrivò alla trentaseisema piazza), facendo però faville soprattutto in Europa, dove ha conquistato la quinta piazza nel Regno Unito e la quarta in Irlanda, e in Canada e Australia, dove ottenne la prima posizione in entrambe le chart.
Il brano, che ebbe un ottimo riscontro di critica e molti estimatori fra star di prima grandezza (su You Get What You Give si espressero in termini assai lusinghieri, tra gli altri, Joni Mitchell, Ice-T e The Edge, il chitarrista degli U2), nonostante il ritmo e la melodia incredibilmente ottimisti e scanzonati, dà sfogo in realtà al cuore gonfio di rabbia di Gregg Alexander, il quale attraverso liriche salaci e sprezzanti, deride il sistema liberista americano, getta uno sguardo amaro su una gioventù depressa e senza futuro, e invita i giovani a reagire, a rialzarsi per riappropriarsi delle proprie vite (“Svegliatevi, ragazzi, Abbiamo la malattia dei sognatori, A quattordici anni, ti hanno messo in ginocchio, Così educati, siamo ancora occupati a dire per favore”).
Un testo feroce e sprezzante, che spara a zero sullo stile di vita americano senza fare sconti: “L’assicurazione sanitaria, frega mentendo, FDA (Food And Drug Amministration, ndr.), grandi banchieri che comprano, il computer falso si blocca durante la cena”.
C’è di più, però. Nelle battute finali della canzone, Alexander se la prende deliberatamente con volti noti dello spettacolo (rei di essere complici del sistema), attraverso quello che nelle intenzioni del cantante doveva essere un test per vedere se i media si sarebbero concentrati sulle questioni politiche sollevate, oppure si sarebbero solo spinti a crear polemica sui nomi illustri citati nella canzone: “Servizi di moda con Beck e Hanson, Courtney Love e Marilyn Manson, Siete tutti falsi, correte nelle vostre dimore. (Se) venite in giro, ti prenderemo a calci in culo". La cosa interessante è che, a prescindere dal gossip creato ad hoc dalla stampa, nessuno dei personaggi citati si è indispettito per la citazione malevola, a parte Marylin Manson. Il Reverendo, però, se la prese, e molto, per un altro motivo: non voleva che il suo nome fosse accostato nella stessa frase con quello di Courtney Love. Chissà poi perchè.
Blackswan, mercoledì 27/04/2022
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