martedì 17 maggio 2022

DON'T YOU (FORGET ABOUT ME) - SIMPLE MINDS (A&M, 1985)

 


Chi ha vissuto la propria giovinezza negli anni ’80 e dintorni, si ricorderà che nelle nottate passate in discoteca, arrivava un momento esatto, che spesso coincideva con il finale di serata, in cui la musica da ballo lasciava il posto a una, peraltro troppo breve, parentesi rock. Una mezzoretta circa, in cui il dancefloor cambiava completamente volto, lasciando spazio a un filotto di canzoni, quasi sempre introdotte da Roadhouse Blues dei Doors, il cui momento clou era riservato a Don’t You (Forget About Me) dei Simple Minds, aperta da quell’innodico “Hey, hey, hey, hey, Ooh, woah”, che tutti cantavano a squarciagola, un dito della mano rivolto al cielo, a ribadire il proprio pedigree rockista.

Ricordi di gioventù. Oggi, quel brano, infatti, vive quasi esclusivamente nella memoria di chi oggi ha superato la cinquantina e sembra impossibile che, ai tempi, Don’t You (Forget About Me), non solo intasasse di passaggi l’airplay radiofonico, ma avesse conquistato le classifiche di mezzo mondo. Numero uno negli Stati Uniti, a maggio 1985, numero uno in Canada, nel mese successivo, numero tre in Irlanda e in Italia, e numero sette in Gran Bretagna, dove però, rimase in classifica addirittura per due anni, dal 1985 al 1987. Numeri impressionanti per una canzone che nessuno voleva incidere, e che i Simple Minds hanno sempre schifato, ritenendola lontanissima dai loro standard artistici.

La canzone fu composta dal produttore Keith Forsey e da Steve Schiff (il chitarrista di Nina Hagen) per la colonna sonora del film The Breakfast Club, pellicola diretta da John Hughes. Entrambi erano fan dei Simple Minds, e avevano scritto il brano proprio con l’intenzione di proporlo alla band. Forsey prese contatto con l’etichetta dei Simple Minds, le A&M Records, ma l’incontro con Jim Kerr e soci ebbe esito negativo, nonostante l'entusiasmo e le aspettative di Forsey.

Il quale, visto il diniego ottenuto, offrì la canzone, prima a Bryan Ferry, e poi a Billy Idol, che Forsey stava producendo in quel momento, ma entrambi rifiutarono di inciderla. Al produttore si propose, invece, Corey Hart, che all'epoca stava avendo successo con "Sunglasses at Night", ma in questo caso fu Forsey a respingere le advances, ritenendo la voce di Hart non adatta al brano. Alla fine, la perseveranza di Forsey colse nel segno, grazie a buoni offici di Chrissie Hynde, all'epoca la moglie di Kerr, che riuscì a convincere la band della bontà della canzone, che in prospettiva poteva rivelarsi una hit da classifica.

E non fu affatto facile: secondo il frontman dei Simple Minds, la band era riluttante a registrare la canzone, poiché sentivano di dover registrare solo il proprio materiale. "Siamo i Simple Minds, non facciamo canzoni altrui. Siamo i Simple Minds, facciamo le nostre canzoni", disse Kerr, a proposito di Don’t You (Forget About Me), in un’intervista rilasciata alla BBC, nel 2018. Tuttavia, la band era anche frustrata dal fatto che la sua musica non riusciva a trovare sbocchi sul mercato statunitense, e questo fu l’argomento vincente con cui la Hynde fece breccia nella resistenza del marito.

Una volta accontentato Forsey, la band riarrangiò e registrò Don't You (Forget About Me) in sole tre ore in uno studio a nord di Londra, consegnò il lavoro fatto, dimenticandosene immediatamente, nella convinzione che sarebbe stata una canzone usa e getta per la colonna sonora di un film dimenticabile. Peccato che il film, uscito nelle sale il 7 febbraio del 1985 (la prima fu a Los Angeles), ebbe un incredibile successo di pubblico, tanto da incassare cinquantun milioni di dollari, a fronte di un budget da un milione e mezzo, aprendo così, definitivamente ai Simple Minds le porte del mercato statunitense. Sempre benedetta fu Chrissie Hynde. 




Blackswan, martedì 17/05/2022

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