mercoledì 17 agosto 2022

JUMP - VAN HALEN (Warner, 1984)

 


Quando entrano in studio per registrare 1984, i Van Halen sono probabilmente la rock band americana più famosa del momento e manca davvero poco per sfondare totalmente anche a livello internazionale. Un piccolo passo ancora per la gloria eterna, che arriva con la pubblicazione del primo singolo estratto dall’album, Jump, un brano che si mangia le classifiche di mezzo mondo e che diventa, nel tempo, un evergreen intergenerazionale. Un brano pompato ed esaltante, una carica di energia da ascoltare a tutto volume, che invita a saltare di gioia proprio come suggerito dal titolo.

Un successo clamoroso, è fuor di dubbio, ma anche la canzone che scombina definitivamente gli equilibri interni della band, portando in breve tempo all’allontanamento del carismatico cantante, David Lee Roth. Perché è chiaro a tutti che il vocalist e Eddie Van Halen siano due galli in un pollaio troppo piccolo, e che entrambi sgomitino per prendere in mano le redini artistiche del gruppo. Jump, rappresenta, in tal senso, il perfetto punto di rottura fra le due personalità, la classica goccia che fa traboccare il vaso e volare gli stracci.

Perché a David, che si sente rocker a tutti gli effetti e che ha coltivato con cura la sua immagine di bello e dannato, non vanno proprio giù le velleità sperimentali del chitarrista, che virano verso il pop e si portano appresso i suoni sintetici del sintetizzatore Oberheim OB-Xa, che marchia a fuoco le sonorità molto pompate del singolo. Una svolta decisa, che i fan della prima ora accettano di buon grado, ma che il cantante non riesce a tollerare, anche perchè Eddie, per l’occasione, inaugura i propri studi di registrazione, i 5051 Studios, allargando così la propria sfera di influenza nella band, e facendo infuriare anche il produttore dell’epoca, Ted Templeman, che, dopo tanto mediare fra i due, si schiera apertamente a favore di Roth.

Ma c’è di più. Per lanciare la canzone, la band lancia un video, di basso budget ma di grande successo. Il filmato, girato in 8 millimetri da Pete Angelus, agli occhi moderni sembra quasi ridicolo, ma ai tempi rappresentava una piccola rivoluzione, fissando gli standard per i video di performance a basso costo. Le dinamiche di realizzazione erano molto semplici: Angelus filmava la band facendole eseguire fittiziamente il brano, più e più volte, e i membri vennero così filmati mentre eseguivano mosse casuali sul palco, senza la pretesa di suonare effettivamente la canzone (in certi momenti, Eddie suona la chitarra anche se la chitarra non si sente).

Il video, prodotto da Robert Lombard, voleva, quindi, mostrare il lato più personale dei Van Halen mentre si divertivano sul palco. Roth, il cui ego era, per così dire, estremamente esuberante, voleva, tuttavia, che la performance fosse interrotta da filmati di lui che lo riprendessero singolarmente rispetto agli altri membri. Venne, quindi, immortalato mentre faceva cose come guidare una motocicletta o farsi arrestare mentre indossava nient'altro che un asciugamano. Lombard, però, dopo aver accontentato il cantante, non utilizzò alcuno di questi filmati extra di Roth, portando a Eddie e Alex (Van Halen) il video per l'approvazione. Due giorni dopo, il manager della band lo licenziò per aver raggirato Roth, il quale se la legò al dito.

Il cantante diede, nel tempo, differenti versioni sul significato delle liriche della canzone. Raccontò di aver scritto il testo mentre girava per Los Angeles a bordo della sua Mercury decapottabile del 1951, ispirato dalla bellezza di una spogliarellista o, nella versione più accreditata, colpito da un notiziario televisivo in cui un uomo minacciava di lanciarsi dal tetto di un edificio.

E’ per questo motivo che il brano, nel gennaio del 2010, tornò alla ribalta riempiendo i tabloid americani, a causa della scelta inappropriata di un dj, Steve Penk, che passò la canzone alla radio nel peggior momento possibile. Penk, infatti, ricevette la telefonata di un ascoltatore bloccato nel traffico sulla M60 (autostrada del Michigan), che richiedeva di ascoltare proprio Jump. Penk la passò, senza sapere che l’autostrada era bloccata perché una donna minacciava di buttarsi da un ponte e la polizia da ore stava cercando di farla desistere. Il fato volle che Jump passò nell’attimo esatto in cui l’aspirante suicida si gettò. Fortunatamente, la donna, nonostante le gravissime fratture riportate, sopravvisse. Ma Penk, pur senza colpa, passò una bruttissima settimana.

 


 

Blackswan, mercoledì 17/08/2022

 

Nessun commento: