giovedì 29 settembre 2022

DANCING IN THE MOOLIGHT - TOPLOADER (S2, 1999)

 


Bastano poche note iniziali per riconoscere Dancing In The Moonlight, una canzone che il 21 febbraio del 2000, la band inglese dei Toploader portò al successo, pubblicandola come terzo singolo dal loro album d’esordio, Onka's Big Moka (1999). Il brano, che si piazzò alla diciannovesima piazza delle charts inglesi, venne poi ripubblicato, con una nuova produzione, nel novembre dello stesso anno, e si piazzò, questa volta, alla posizione numero sette, conquistando anche la top 20 in Australia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia e Spagna.

Questa, però, è solo una parte della storia, quella più recente. Perché, come spesso accade, una canzone torna a vivere una seconda volta e, magari, con maggior successo della prima. E’ proprio il caso di Dancing In The Moonlight che, nell’immaginario collettivo, vive come una canzone dei Toploader, anche se in realtà non fu scritta dalla band britannica, avendo invece natali lontani nel tempo.

Il brano, infatti, fu scritto dal tastierista e cantautore Sherman Kelly, nel 1969, dopo un viaggio nell'isola caraibica di Saint Croix. Kelly si recò in questo autentico paradiso terrestre con l’intenzione di passare una vacanza rilassante e immergersi nelle bellezze naturistiche e nelle tradizioni locali. Ma quella che pensava fosse una vacanza da sogno si trasformò, invece, in un vero e proprio incubo. Il musicista, infatti, fu la prima vittima di una spietata gang locale che, nel giro di poco tempo, uccise, massacrandoli, ben otto turisti americani. Kelly fu picchiato selvaggiamente, abbandonato in un lago di sangue e dato per morto. Se la cavò, invece, con numerosissime fratture facciali e profonde ferite al capo. Durante la lunga convalescenza, fu la musica a tenergli compagnia e l’idea di tornare a comporre e a suonare fu un vero e proprio lenimento per l’anima e il corpo, entrambi piagati da una violenza bruta e senza senso.

Fu in questo frangente che Kelly scrisse Dancing In The Moonlight, un brano che, negli intenti del tastierista, doveva spazzare via i brutti ricordi del pestaggio subito, immaginando un mondo diverso, un mondo in cui ogni essere umano vive in armonia, felice e leggero, ballando ogni notte illuminato dalla luce della luna. La prima band a registrare la canzone furono i Bofflongo, gruppo capitanato da Larry Hoppen, che aveva registrato l’album di debutto nel 1969. Per l’album successivo, rilasciato nel 1970, Sherman Kelly si unì alla band come tastierista, portando in dote proprio Dancing In The Moonlight, che fu pubblicato come singolo, senza tuttavia entrare nelle classifiche inglesi.

Nel 1971, Kelly se ne andò a Parigi per raggiungere un gruppo di amici espatriati dagli Stati Uniti, che lì avevano fondato i King Harvest. E una delle prime cose che fece, fu proprio quella di far ascoltare agli altri componenti (Dave "Doc" Robinson, Ron Altbach, Ed Tuleja e Rod Novak) la versione del brano registrata con i Bofflongo. La band ne restò entusiasta e decise di registrala a sua volta, mettendo in evidenza le tastiere e curando maggiormente gli arrangiamenti. Una prima versione fu pubblicata in Francia e, poi, dopo che il gruppo si sciolse, un’altra negli Stati Uniti, dove la band riprese a suonare, e riuscì finalmente ad avere il tanto agognato successo, visto che Dancing In The Moonlight riuscì a piazzarsi alla posizione numero tredici di Billboard.

Un’ultima curiosità. Ogni riga del testo termina con una parola che fa rima con "luce": “Everybody here is out of sight, They don't bark and they don't bite, They keep things loose they keep it tight, Everybody's dancing in the moonlight”.  Uno schema in rima particolarissimo che, nello stesso periodo, fu usato anche da Todd Rundgren per le liriche della sua celebre I Saw The Light.

 


 

 

Blackswan, giovedì 29/09/2022

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