martedì 23 maggio 2023

DON WINSLOW - CITTA' DI SOGNI (Harper Collins, 2023)

 


Dopo essere scampato alla sanguinosa guerra che ha devastato il New England, Danny Ryan è in fuga. I mafiosi, i poliziotti e anche l’FBI lo vogliono morto o in prigione. È partito insieme al figlio, all’anziano padre e ai pochi fedeli rimasti della sua banda ed è arrivato fino in California.
Qui vorrebbe solo una vita pacifica, ma i federali lo beccano e lo costringono a far loro un favore che potrebbe renderlo ricco. Oppure ucciderlo.
Intanto a Hollywood stanno girando un film ispirato alla faida che ha rovinato la sua vita e Danny decide di rientrare in affari, costruendo un nuovo impero criminale. Quello che non ha previsto è l’incontro con un’attrice bellissima, ma con un passato oscuro. Una donna di cui si innamora perdutamente.
E mentre i loro mondi collidono in un’esplosione che potrebbe annientare entrambi, Danny Ryan combatte per la vita nella città dove di solito nascono i sogni.

Secondo capitolo della trilogia ispirata ai poemi classici, Città Di Sogni segue le vicende di Danny Ryan (Enea) che, fuggito dal New England (Troia), con il padre (Anchise) e il figlioletto (Ascanio), cerca di ricostruirsi una vita in California (le sponde del Lazio), sognando di diventare un imprenditore cinematografico. Per quanto Ryan si sforzi per tenersi lontano dai guai, però, deve però fare i conti con il proprio violento passato e con tutti quei nemici che si è lasciato alle spalle e che farebbero di tutto pur di vederlo morto.

Se Città In Rovina era ispirato all’Iliade, tanto che ogni personaggio incarnava uno degli eroi omerici, Città Di Sogni prende, invece, spunto dall’Eneide virgiliana (le cui citazioni aprono ogni capitolo del libro), seguendo le vicende di Danny Ryan, affiliato alla mafia irlandese facente capo alla famiglia Murphy, che cerca di ricostruirsi una vita, per dare un futuro al proprio figlio Ian.

Che abbia a che fare con Omero o con Virgilio, Winslow non sbaglia un colpo, ed estrae dal cilindro l’ennesimo romanzo palpitante, rapido e letale come un coltello a serramanico, ricco di colpi di scena, e attraversato da riflessioni nostalgiche sul tempo che passa, sull’impossibilità di realizzare i propri sogni e tenersi stretti al cuore gli affetti più cari.

Winslow, si potrà obiettare, scrive con il pilota automatico, conosce strutture e regole di scrittura immutabili, eppure riesce sempre a tenere alta l’ispirazione e a carpire, in poche pagine, l’attenzione del lettore. In tal senso, a dispetto di un genere in cui non è richiesta profondità di scrittura, la prosa de La Città Di Sogni è, invece, come sempre, essenziale, lucida, tagliente, ravvivata da abbondanti dosi di ironia e da quel tocco, inimitabile, che rende ogni romanzo di Winslow un libro da guardare come se fosse un film.

A prescindere dal ritmo serrato e dall’adrenalina che scorre a fiumi, questo nuovo romanzo affronta, però, in seconda battuta, alcuni temi cari allo scrittore americano, che portano la lettura a un livello superiore del semplice intrattenimento.

In primo luogo, l’on the road, la fuga dall’Est proletario dei blue collar (Ryan tiene a precisare che lui è un operaio della East Coast e ascolta Springsteen) verso il mondo rutilante di Hollywood (impossibile non pensare all’ultimo Tarantino), in cui tutti hanno una possibilità di realizzare i propri sogni. Almeno, in teoria. Perché i sogni di Ryan muoiono all’alba, e quel mondo di star, aspiranti attrici, ville con piscina e party vegetariani, dietro la scintillante patina del lusso, nasconde, in realtà, un’anima oscura e crudele, che non perdona alcuna debolezza, e che distrugge speranze e aspirazioni di chi non è abbastanza forte per sopravvivere a una feroce esposizione mediatica.

Ryan viene, dunque, catapultato in universo pericoloso e infido, improntato a un vuoto etico tanto invasivo da far rabbrividire anche un gangster, che, in fondo, possiede un semplice, ma indistruttibile impianto morale, quello che si fonda sull’onore e sulla parola data, valori che i nuovi tempi, stanno completamente azzerando. In tal senso, la figura di Ryan è quella di un antieroe, che lotta per affrancarsi dalla violenza, in un mondo che non gli perdona il passato e non gli concede una seconda possibilità. Quel vissuto non può essere cancellato e nessuno può liberarsi mai davvero dai propri fantasmi. Che tornano, sempre, a mordere la gola, ad annebbiare di dolore la speranza, a distruggere i sogni, grandi ma impossibili da raggiungere. Resta, così, un senso di ineluttabilità, solo in parte mitigato dal finale consolatorio, in cui la pietas e l’onore, devieranno il percorso di un destino all’apparenza già scritto.

Blackswan, martedì 23/05/2023

 

1 commento:

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