giovedì 27 giugno 2024

Charlie Crockett - $10 Cowboy (Son Of Davy/Thitrty Tigers)

 


Texano, nato a San Benito, terzo di tre fratelli e cresciuto da una madre single, Charley Crockett si è lasciato alle spalle una vita avventurosa, ha girato il mondo, ha svolto lavori umili per mantenersi e ha fatto per anni il musicista di strada, sperando, prima o poi, di realizzare il suo sogno in note. Oggi, è molto più di una promessa della musica country, avendo realizzato, nonostante l’età ancora relativamente giovane (è nato nel 1984), la bellezza di tredicidi album (uno dal vivo), vincendo, oltretutto, numerosi premi.

Dalla sua, il cantautore country texano si esprime con una coerenza insolita, anche dal punto di vista estetico: sembra sempre elegante, una sorta di fuorilegge dall’aspetto inappuntabile. Fin dagli inizi della sua carriera, poi, ha pubblicato con continuità uno o due album all'anno, a partire dal 2015, tutti grazie alla sua etichetta indipendente, la Son of Davy. Le sue canzoni non si allontanano mai troppo dalla loro zona di comfort, trovando invece nuovi modi per fondere country, folk, blues e soul in un unicum seducente. E i suoi concerti, basta leggere sul web o dare un’occhiata su youtube, sembrano corsi di perfezionamento per intrattenere il pubblico, in cui raramente una nota, un colletto di camicia vintage o un sorriso sembrano fuori posto. 

Crockett è una macchina che fabbrica canzoni, affidabile, irresistibile e apparentemente dotata di una scorta infinita di melodie fantastiche. Il suo nuovo full-length, $10 Cowboy, ne aggiunge una dozzina in più al suo arsenale, questa volta ispirate dal suo girovagare per le terre d’America, prima come giovane itinerante che suona per strada agli angoli delle strade e, più recentemente, come musicista affermato impegnato in tournée.

Canzoni che sembrano scritte alle fermate degli autobus, nei lunghi raccordi autostradali, nei vicoli di periferia o di fronte a imprendibili orizzonti, tutte ambientazioni dannatamente buone per poter raccontare qualcosa di vero sull'America.

In $10 Cowboy, le storie di Crockett spesso ruotano attorno a gente che vive duramente, gente che tira avanti e che si trova dalla parte sbagliata del sogno americano. In "Hard Luck & Circumstances", uno dei momenti salienti dell'album, attraverso un ritornello dalle sfumature gospel e honky-tonk, Crockett canta così la disillusione degli ultimi: “Per gente come me, non c'è giustizia, solo la strada. Ed è lunga… Sono state la sfortuna e le circostanze, che mi hanno portato qui…” 

Crockett ha registrato $ 10 Cowboy dal vivo, su nastro, agli Arlyn Studios di Austin coadiuvato da piccolo esercito di musicisti, con il risultato che l’album suona straordinariamente caldo, vivo e reale. Alcuni brani a metà del disco ("Good At Losing", "Gettin' Tired Again" e "Diamond in the Rough") presentano arrangiamenti d'archi meravigliosamente rigogliosi, che danno al tutto un tocco barocco e intrigante.  

Altrove, Crockett rimbalza da un suono all'altro, fondendo il country con il blues (la title track), o con il rock ("Solitary Road"), tratteggiando del pop lunatico ("Lead the Way") e spingendosi con i fiati verso territori funky (la splendida "America"). Quest’ultima canzone ritorna al tema principale dell’album, esprimendo sia l’amore che la paura per quel suo paese che ha attraversato così tante volte in carriera: "America, hai promesso, e io ho aspettato pazientemente", canta Crockett, mentre la canzone ribolle passione, “America, è facile perdersi in questa terra”.  

Uno sguardo polito e sociale acuto, dunque, che si fonde alla perfezione con splendide melodie e una voce inconfondibile, che fanno di Crockett un personaggio, senza fronzoli eppure poetico, ruvido ma sincero, che sfugge alla semplice categorizzazione. Attingendo da ampie fonti, Crockett, semmai, integra perfettamente varie atmosfere e sonorità, rimanendo comunque fedele al suo grande amore: il country. 

Voto: 8,5

Genere: Country, Rock, Blues




Blackswan, giovedì 27/06/2024

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