mercoledì 3 luglio 2024

Crawling - Linkin Park (Warner, 2001)

 


Triste, tristissima, disperata. Ciò nonostante, o forse proprio per questo, Crawling, secondo singolo tratto da Hybrid Theory, vinse, nel 2002, un Grammy per la migliore performance hard rock, grazie, soprattutto, alla strepitosa interpretazione vocale di Chester Bennington. Fu lo stesso Mike Shinoda a ricordarlo durante un’intervista a Kerrang, nel 2020, tre anni dopo la morte dell’amico: “la sua voce in quella canzone è tutto… ed è impossibile per chiunque altro cantarla così bene. Ogni altra cover è solo l'ombra dell'esecuzione della canzone da parte di Chester".

E non poteva essere diversamente, dal momento che Crawling nacque dalle esperienze personali del cantante che, durante l’adolescenza, aveva avuto seri problemi di dipendenza. Una canzone così personale e autobiografica, che Chester Bennington ha spesso affermato che per lui era difficile eseguire questa canzone dal vivo a causa del suo passato, a cui il brano si riferiva, e che temeva di sbagliare a cantarla per il troppo coinvolgimento emotivo. Era come se la sua passata dipendenza dalla droga, dalle metanfetamine e da altre droghe pesanti, come la cocaina, fosse letteralmente sotto la sua pelle e rischiasse di riaffiorare insieme a tanti brutti ricordi.   

Strisciando nella mia pelle

Queste ferite non guariranno

La paura è il modo in cui cado

Confondere ciò che è reale

C'è qualcosa dentro di me che si nasconde sotto la superficie

 

E’ una brutta sensazione sentire che qualcosa sta strisciando sotto la pelle. E’ la dipendenza dalle droghe, sono l’ansia e le allucinazioni, la sensazione di essere schiavo e di non potersi liberare, la paura di vivere in uno stato di perenne prostrazione. Un messaggio che nasce dal cuore di Bennington, ma ben si adatta a chiunque viva un gran disagio, rispetto al quale si sente impotente.

Ecco perché allora, nonostante le liriche parlino di dipendenze, il video che accompagna il brano amplia lo spettro espressivo, coinvolgendo un altro tipo di dolore, un’altra forma di disperazione. Nella clip, la ragazza protagonista (interpretata da Katelyn Rosaasen) subisce abusi fisici da parte del padre, come appare evidente nelle prime sequenze e in quei primi piani sui lividi, che sono sia ferite fisiche quanto interiori. E’ difficile spezzare il ciclo degli abusi ("Queste ferite non guariranno" e "È inquietante come non riesca a ritrovare me stesso, i miei muri si stanno chiudendo"), che si ripetono, schiacciando la fiducia in se stessi, togliendo la voglia di vivere.

All’inizio del primo ritornello, uno sfondo di cristallo blu si chiude intorno alla protagonista abusata, ammiccando al guscio emotivo che la ragazza ha costruito intorno a sé per sopravvivere, il trucco è come una maschera che cerca di nascondere un’anima ferita, l’anello al naso richiama, con volontà identificativa, quello al labbro di Bennington. Un’immedesimazione ribadita anche dopo, quando Chester canta: "Contro la mia volontà sto accanto al mio riflesso", e lui e Katelyn si guardano.

Ora, la ragazza, sembra che voglia uscire dal guscio in cui si trova, vede i ricordi dolorosi del suo passato nel cristallo, e quando inizia il secondo ritornello, il cristallo comincia a rompersi in mille pezzi. Il padre se n’è andato, la ragazza è libera, il sorriso torna sul suo volto, bello come le rose nel vaso. Il trucco pesante è sparito, perché non sente di aver bisogno della protezione di una maschera: non ha più nulla da cui nascondersi.

Chester Bennington durante un’intervista alla rivista Rolling Stone, nel 2002, disse: "La canzone parla di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Non dico 'tu' in nessun momento, perché riguarda il modo in cui io sono, la ragione per cui mi sento in questo modo. C'è qualcosa dentro di me che mi tira giù." Un male di vivere che il cantante dei Linkin Park non ha mai superato, e quel guscio, in cui si nascondeva dal mondo esterno per poter sopravvivere, non è mai andato in frantumi. Semplicemente, l’ha fagocitato, portandolo al suicidio, avvenuto nella sua residenza californiana, il 20 luglio del 2017. Chester aveva solo quarantun anni.

 


 

 

Blackswan, mercoledì 03/07/2024

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