Multimilionaria star del rap e acclamato attore, tanto cinematografico quanto televisivo, il sessantaseienne Ice-t potrebbe godersi una ricca pensione sotto il sole della sua Los Angeles. E invece, questo ragazzaccio che ha più polemiche alle spalle che capelli in testa, continua a tenere viva la propria carriera attraverso i Body Count, il suo progetto più ostico, militante, rabbioso e decisamente meno appetibile da un punto di vista commerciale.
Dai tempi di quella "Cop Killer" (1992), singolo che sollevò uno tsunami di critiche, coinvolgendo addirittura l’allora Presidente degli Stati Uniti, George Bush, il rapper californiano non ha smesso di stare sulle barricate, di polemizzare con il potere, di professare il suo credo antagonista senza mezze misure, a volte esagerando, ma sempre con invidiabile coerenza.
Non è da meno questo nuovo Merciless,
uscito quasi in concomitanza con l’elezione di Trump e come di consueto
focalizzato su temi che, purtroppo, non smettono di essere attuali,
come il razzismo, la violenza della polizia nei confronti dei cittadini
di colore, l’indiscriminata circolazione delle armi, foriera di violenza
e dolore.
Ice-T non è certo un innovatore e la formula dei suoi dischi è immutabile: rabbia, ai limiti della ferocia, un mood cupo e pessimista, e un armamentario rap metal, insensibile alle mode, totalmente amelodico e pronto a saltare alla giugulare dell’ascoltatore con intenti esiziali e bellicosi.
Anche in questo caso, poi, non manca la pletora di ospiti illustri necessaria a innervare di ulteriore energia i brani in scaletta: Joe Bad dei Fit For An Autopsy, Max Cavalera dei Soulfly, Howard Jones, ex Killswitch Engage, George Fisher dei Cannibal Corpse e, udite udite, David Gilmour (ma su questa ospitata torneremo a breve).
Come
detto, non ci sono novità in un suono ostico, violento, inossidabile,
che declina una materia nota senza molta originalità, ma con un tiro che
non ha perso un grammo di smalto nel corso dei decenni. La band è in
palla, Ice-T rappa come un califfo, e l’approccio è gagliardo, possente,
tirato a lucido dalla produzione di Will Putney (un’autorità in fatto
di metal) e da una freschezza emotiva più consona a un ventenne che a un
navigato musicista prossimo alla settantina.
Nemmeno un filler, in scaletta. A partire dalla devastante sassaiola death/trash di "The Purge", roba da fa saltare il padiglioni auricolari al più allenato metallaro, tutto funziona benissimo: la furia trash di "Psycopath", l’hip hop corazzato di "Fuck What You Heard" (violento j’accuse al sistema politico americano), l’incedere spietato di "Live Forever", appena ammorbidito dal ritornello pulito cantato da Howard Jones, il nu metal classicissimo di "Lying Motherfucka" o lo speed supersonico di "Drugs Lords".
Come consuetudine per i Body Count, e qui torniamo al citato David Gilmour, anche in Merciless
non manca la cover. Nello specifico Ice-T ha scelto "Comfortably Numb"
dei Pink Floyd, di cui ha riscritto interamente il testo,
reinterpretandola in chiave rap. Questa rilettura, apriti cielo, ha
scatenato parecchie polemiche fra i puristi, indignati come se si fosse
bestemmiato in chiesa. Ognuno la veda un po’ come vuole. Personalmente,
trovo la cover ben fatta e concettualmente apprezzo di più chi, anche
di fronte a un brano iconico, decide di reinterpretarlo alle sue
condizioni, invece di arrendersi a un frusto copia incolla. Chi,
sicuramente, ha gradito molto è lo stesso Gilmour, il quale non solo ha
dato il benestare a Ice-T, ma ha fattivamente partecipato alla
realizzazione del brano tessendolo attraverso le trame della sua
inossidabile chitarra, con un lavoro di scintillanti precisione e
potenza.
I Body Count continuano a picchiare duro senza compromessi, non cercano di forzare il proprio linguaggio a favore di un pubblico più ampio e si tengono lontani dai territori dell’originalità. Eppure, questi combattenti di lungo corso, dimostrano per l’ennesima volta di saper far convivere la forza bruta della loro musica con cuore e sentimento, tetragoni nel divulgare il proprio appassionato pensiero politico e la propria inesausta militanza. Lo facessero tutti, forse sarebbe un mondo migliore.
Voto: 8
Genere: Rap Metal
Blackswan, giovedì 16/01/2025
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