Pubblicato nel settembre del 1980, Never For Ever,
terzo album in studio di Kate Bush, ha rappresentato per la musicista
britannica il disco della svolta commerciale, facendola diventare la
prima artista solista donna britannica con un album al primo posto nel
Regno Unito. Prodotto, e fu la prima volta, dalla stessa Bush (insieme
al suo ingegnere del suono Jon Kelly), il disco, il cui titolo riflette
la transitorietà di tutto ciò che accade nella vita, rispecchia
perfettamente il suono dell’epoca in cui fu concepito, facendo largo uso
di elettronica ed effetti ricercati, e inanella un filotto di canzoni
spettacolari, tra cui la celeberrima Babooshka, Army Dreamers e Breathing.
Quest’ultima
parla dell'olocausto nucleare visto dalla prospettiva di un feto. È
ancora nel grembo materno e sa che la bomba è esplosa e che morirà
perché non può fare a meno di respirare l'aria radioattiva attraverso
sua madre. Un brano drammatico, che l’ascoltatore ascolta impotente,
mentre il feto, la madre e il resto dell'umanità rimangono senza aria e
muoiono.
Abbiamo perso la nostra occasione
Siamo il primo e l'ultimo,
Dopo l'esplosione
Schegge di plutonio scintillano in ogni polmone
Nel testo c’è anche un curioso riferimento al fumo e alla nicotina, che sembra apparentemente fuori luogo, e che invece ha un significato ben preciso: “Respirando, respirando la sua nicotina…”
Fu la stessa Bush, qualche anno dopo, a spiegarne il senso, durante un’intervista: “Breathing
riguarda gli esseri umani che si uccidono. Penso che la gente che fuma
sia una di quelle piccole cose che dicono molto sugli esseri umani.
Voglio dire, fumo e mi diverto, ma sappiamo che fumare è pericoloso.
Forse c'è una sorta di strano desiderio subconscio di danneggiare noi
stessi…”
La musicista britannica definì Breathing la sua “piccola sinfonia”, e attribuì la riuscita della canzone alla bravura dei turnisti che la suonarono in studio. All’inizio, i musicisti cercavano semplicemente di tirar fuori un buon suono, di rendere il brano tecnicamente perfetto. La Bush, però, non era soddisfatta, riteneva che mancasse emozione: “i turnisti avevano le loro battute, capivano di cosa parlava la canzone, ma all'inizio non c'era emozione, e quella traccia richiedeva tanta emozione. È stato solo quando hanno suonato con sentimento che l'intera cosa è decollata. Quando siamo andati a riascoltarla, volevo piangere…”
Mentre la band stava eseguendo il brano, si presentò all’improvviso nello studio di registrazione un manager della Emi, il quale arrivò esattamente nel momento in cui la Bush cantava il verso: “Continua a respirare, Fuori, dentro, fuori, dentro, fuori, dentro”. Apriti cielo! Il manager, inviperito, fece subito presente alla musicista che non avrebbe mai pubblicato una canzone a sfondo così esplicitamente pornografico, e solo dopo aver riascoltato il brano per intero e ricevuto una lunga spiegazione, finì per acconsentire a inserire la canzone nella scaletta del disco.
Blackswan, lunedì 23/06/2025
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