mercoledì 17 settembre 2025

The Hives - The Hives Forever Forever The Hives (Play It Again, Sam, 2025)

 


Dopo Les Hives del 2012, la band svedese è sparita per ben undici anni, facendo pensare a tutti i fan che la loro straordinaria avventura fosse giunta al termine. Poi, all’improvviso Howlin’ Pelle Almquist e soci sono ricomparsi a sorpresa nel 2023 con The Death of Randy Fitzsimmons, album dedicato a quell’oscura figura che la band ha sempre presentato come fondatore e sesto membro occulto della line up.

Tumulato il caro estinto, i cinque ragazzacci originari di Fagersta, tornano con un nuovo album che, in contrapposizione alle celebrate esequie del lavoro precedente, s’intitola The Hives Forever Forever The Hives, come a voler esorcizzare la morte e ad augurare a se stessi vita eterna. Long Live Rock ‘n’ Roll, avrebbe cantato qualcuno. E che per gli Hives l’eternità artistica sia qualcosa in più di una semplice chimera, è dimostrato da questo nuovo, esplosivo lavoro, che vede la band più in forma che mai: un'esperienza di trentatre minuti straordinariamente fresca, divertente ed energica. Brevi, taglienti pezzi garage punk, che ci fanno (s)ballare dall'inizio alla fine.

Durata massima delle canzoni: tre minuti. Cioè, l’essenza di una musica che vive d’urgenza e spontaneità, in cui sangue e sudore si mischiano in una esiziale miscela che arroventa gli strumenti e percuote i nostri padiglioni auricolari. E’ lo spirito puro e selvaggio del rock‘n’roll, quello che un tempo pensavamo potesse cambiare il mondo con una mitragliata di riff e di cui oggi, i veterani Hives (sono in giro dal 1993) restano ancora gli interpreti più credibili.

Registrate a Stoccolma con il produttore di lunga data Pelle Gunnerfeldt, queste tredici canzoni sfrecciano con la consueta furia adrenalinica, con la stessa velocità vertiginosa e la consueta ironica eccentricità a cui i cinque cazzoni ci hanno sempre abituati. E come sempre, Howlin' Pelle Almqvist è in ottima forma. L'esuberante frontman è scatenato e incazzato, e canta con la bava alla bocca versi dai quali sembra dipenda la sua stessa esistenza.

Dopo una breve e ironica intro, che cita la quinta di Beethoven, la prima canzone vera e propria colpisce l’ascoltatore come un pugno in faccia. In "Enough Is Enough", il testo rabbioso di Almqvist (“Everyone’s a little fuckin’ bitch, and I am getting sick and tired of it”) si sposa con l'energia furiosa del brano e con un ritornello incalzante. "Hooray Hooray Hooray" sprinta rapidissimo su un groove irresistibile, è un altro tormentone esplosivo che raggiunge l'effetto di farci battere il piede e spingerci in un furioso headbanging.

Quella di The Hives Forever… è una musica che si vive fisicamente, orecchie attizzate, petto orgogliosamente in fuori e gambe e culo che non smettono di muoversi a ritmo. Così, consapevoli dello sforzo a cui sottopongono l’ascoltatore, la band piazza a metà disco un breve interludio, una sosta inaspettata necessaria a reintegrare i liquidi e controllare lo stato delle giunture.

D’altra parte, si è rischiato l’osso del collo a saltare come scimmie infoiate quando parte il ritornello di Bad Call, o a scapicollarsi con il bubblegum punk alla Ramones di Paint a Pictures o con l’hardcore spaccatutto della roca O.C.D.O.D.

A parte il citato intermezzo strumentale, il livello di adrenalina non cala mai, così mentre impazzano le sirene della polizia, il riff di Legalize Living (rubacchiato a Let’s Go To Bed dei Cure) introduce uno dei momenti più innodici dell’album, di quelli da pogare duro sotto il palco. E occhio agli effluvi surf di Born A Rebel, puro divertimento che vi spingerà a cavalcare un’onda fantasma nel salotto di casa.

Arriva così il magnifico trittico finale: They Can’t Hear The Music è una corsa a perdifiato gomito a gomito coi connazionali Hellacopters, Path of Most Resistance invita tutti sul dancefloor a far quattro salti, prima della bisboccia finale della title track, che chiude il disco con un’allegria alticcia e contagiosa.

Incredibile ma vero (è ironico, ovviamente), anche nel 2025 si può pubblicare un grande disco rock con le chitarre. Un disco che pesca dal passato, gli anni ’60 del garage e gli anni ’70 del punk, e fa sembrare quella musica antica attualissima. Roba da giovani, insomma. Almeno per quelli che sanno distinguere la grande musica dalle scorreggette fatte passare per capolavori. The Hives Forever Forever The Hives.

Voto: 9

Genere: Garage, Punk'n'Roll 




Blackswan, mercoledì 17/09/2025

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