venerdì 25 maggio 2018

PREVIEW





Uscirà il primo giorno di giugno la ristampa del mitico The Ballad Of Sally Rose, uno degli episodi più significativi della discografia della singer-songwriter originaria dell’Alabama. Il disco, che vide la luce nel 1985, è una sorta di concept album che racconta le vicende di una cantante di nome "Sally Rose", il cui marito e mentore, un musicista con problemi di alcolismo, muore in un incidente stradale. Le vicende narrate in questa “country opera” sono ispirate al pigmalione artistico che legò la Harris al grande Gram Parsons. L’album, che ricevette una nomination al Grammy Award come miglior disco country dell’anno, verrà stampato su due cd, il primo con la scaletta originale rimasterizzata, il secondo contenente outtakes, inediti e rarità. 





Blackswan, venerdì 25/05/2018

giovedì 24 maggio 2018

THE YOUNG NOPE - SCIAMANO (Nope Records, 2017)

Ci vogliono le palle per intitolare una canzone Rock, perché non è solo una dichiarazione d’intenti, ma è anche farsi portabandiera di un genere, in un paese in cui il rock non sempre ha trovato terreno fertile e interpreti all’altezza. Devi essere incosciente e sfrontato, certo, ma devi essere anche consapevole dei tuoi mezzi, perché stai in equilibrio su una corda tesa e al minimo errore, puoi precipitare nel vuoto.
Così quando partono i tre minuti e ventiquattro di Rock#1, primo singolo tratto da Sciamano, album d’esordio dei teramani The Young Nope, ci si chiede se davvero questi tre ragazzi abbiano le palle per riuscirci. Ci vuole pochissimo, però, per fugare ogni dubbio: riff graffiante, tamburi battenti e tanto sudore. Rock è una signora canzone, una deflagrazione di potenza e giovanile entusiasmo di una band praticamente agli esordi, ma che possiede già talento da vendere. 
The Young Nope è un progetto nato nel 2016 a Teramo, da un'idea di Pier Paolo Tancredi, 18 anni (batteria, percussioni, seconda voce), Pierpaolo Saccomandi, 19 anni (chitarra, voce, sintetizzatori) e Pierluca Dolceamore, 18 anni (basso). All’attivo, finora, un solo Ep, Satellite (maggio 2017) e questo primo, convincente full lenght. Che è spregiudicato e senza compromessi, come è giusto che sia, vista la giovanissima età dei musicisti, ma che è anche ricco di idee e di intuizioni.
Perché di buone canzoni in scaletta, oltre la citata Rock#1, ce ne sono, eccome. La tensione bluesy di Birds, ballata attraversata da un mood notturno e cantata da Saccomandi con una maturità sorprendente, la spiazzante Heroina, gioco a incastro fra le rarefatte atmosfere blues della prima metà e i vertiginosi cambi tempo della seconda, la sferragliante malinconia di Padrone  e le suggestioni psichedeliche dell’ottima Andare Via.
In un paese come il nostro, dominato prevalentemente da artefatti talent show, da un mainstream frusto e stantio e da una scena indie derivativa e  sopravvalutata, i The Young Nope rappresentano una ventata di freschezza e reintroducono un approccio verace alla musica, di cui troppo spesso ci dimentichiamo. Nonostante le inevitabili imperfezioni, che l’esperienza, ne siamo sicuri, emenderà, Sciamano torna a parlare il linguaggio di un rock vibrante e senza compromessi, che piacerà a tutti coloro che amano sopra ogni cosa sincerità e chitarre. Promossi.

VOTO: 7





Blackswan, giovedì 24/05/2018

mercoledì 23 maggio 2018

PREVIEW




I 12 brani dell’album sono spettrali e robusti, spesso definiti dallo spazio tra i suoni. Lanegan & Garwood hanno condiviso il video per “Save Me”, il primo singolo e opening track dell’album e hanno annunciato una serie di date per questo autunno in Europa.
Negli ultimi dieci anni Lanegan e Garwood hanno lavorato insieme all’album Black Pudding nel 2013 e agli album solisti di Lanegan (Garwood ha contribuito a Blues Funeral del 2012, a Gargoyle del 2017 e subito dopo ha partecipato al tour come musicista nella band di Lanegan). La tecnologia li ha sempre aiutati permettendogli di collaborare da punti diversi del globo: Garwood da Londra e Lanegan da Los Angeles.
Negli anni abbiamo registrato insieme o da soli. Questa volta, ho iniziato l’album da solo, con la compagnia di molti animali,” ha detto Garwood. “E’ arrivato come un flusso, mi sono messo al lavoro ed è uscito qualcosa. La nostra musica è istinto, non c’è molto da dire, solo creare. Penso che se sei in pace con il tuo lavoro e lo senti giusto, fluisce facilmente. La musica non è pensata per essere difficile. Però ogni tanto ti può  ridurre in cenere. Fare musica per un cantante, che permetta di vivere con quella canzone, significa colpire l’anima. Non c’è un hit senza una perdita. È un album curativo per noi creatori e anche per gli ascoltatori. Cresce in modo naturale. Noi siamo i giardinieri dei sentimenti sonori.
Se Black Pudding metteva la chitarra lunatica di Garwood al centro del palco, With Animals è costruito con una serie di attrezzi diversi. Analogico e polveroso, suona come se Lanegan e Garwood si fossero rintanati in uno studio di registrazione dei ’60 mentre un’apocalisse impazza fuori. Brani in loop suonano come se fossero stati estratti da There’s A Riot Goin’ On, mentre melodie sparse richiamano il sound dei produttori britannici Burial oppure Boards of Canada.
Le polverose canzoni di With Animals sembra che siano state composte in compagnia di anime notturne. “Nonostante molte di queste canzoni fossero state registrate durante il giorno,” ha detto Duke, “Prima che il sole si alzi troppo…quel sound notturno è sempre lì nel mio cuore. Suppongo sia sempre mezzanotte da qualche parte.”
With Animals sarà disponibile dal 24 agosto su Heavenly Recordings, distribuzione Self.





Blackswan, mercoledì 23/05/2018

martedì 22 maggio 2018

BIRDS OF CHICAGO - LOVE IN WARTIME (Signature Sounds, 2018)

Non sono in molti quelli che sanno rileggere un genere tradizionale come il folk con inventiva e originalità. Tra questi, ci sono sicuramente i Birds Of Chicago, a cui riconosciamo proprio la capacità di uscire dall’ovvio, di scavalcare gli steccati della tradizione, per creare una musica che, pur strettamente connessa alle radici di un suono, è capace anche di (ardite) commistioni che escono dagli schemi.
Originari della Windy City, i Birds Of Chicago sono un duo composto dai coniugi JT Nero and Allison Russell (quest’ultima, originaria di Montreal, già membro della band roots canadese delle Po’Girl), in attività dal 2012 e con all’attivo un EP e tre album, tra cui anche questo nuovo Love In Wartime.
Un titolo che, in combinato disposto con la cover dell’album, esplicita chiaramente quali siano i contenuti della scaletta. L’idea è quella di raccontare la speranza, di contrapporre l’amore alla brutalità dei nostri giorni, trasmettendo ottimismo e sostituendo il linguaggio romantico dei sentimenti alla logica del profitto e alla violenza della guerra.  
Non uno sguardo sofferto sulla società ma una sorta di "kind revolution", quella che antepone, cioè, i fiori e i baci al freddo acciaio dei cannoni. Come si è detto, il punto di partenza è il folk, ma i Birds Of Chicago rileggono la materia attraverso un suono meticcio e ballate elettroacustiche sviluppate attraverso un montaggio alternato fra roots, soul, gospel, rock e pop.
Il disco inizia con Intro: Now/Sunlight, un minuto perfetto in cui banjo, pianoforte e voce, omaggiano le influenze musicali del duo, esplicitandone il retroterra culturale. Poi, si parte per un viaggio sonoro coloratissimo e cangiante. Il funky sbarazzino di Never Go Back è di un’allegrezza irresistibile e si sviluppa attraverso un mid tempo sincopato e l’interplay fra due voci (la Russell canta anche in francese) che si sposano meravigliosamente, un po' come il latte con il cioccolato.
La title track è percorsa da reminiscenze celtiche, che si sviluppano però su un morbido tappeto soul, e si conclude con una coda strumentale, in cui la chitarra elettrica (una grande performance di Joel Schwarzt) diventa protagonista assoluta. Una chiosa vibrante e rock che si deve evidentemente alla mano di Luther Dickinson, ex Black Crowes e leader dei North Mississippi Allstars, qui in veste di produttore. Ed è questo uno degli altri elementi di novità di un disco che, per quanto morbido e leggero, non manca mai di abbandonarsi a qualche incursione elettrica, come nel finale di Lodestar, brano che si sviluppa nell’abbraccio delle due voci, tra tastiere vaporose, un morbido piano e un’acustica in punta di plettro. Pur essendo un disco estremamente omogeneo nel suono, Love In Wartime declina il classico suono americano distaccandosi spesso dalla strada principale, per scegliere percorsi più articolati e meno prevedibili.
Se la dolcissima Super Lover, inno all’amore e vero e proprio antidoto alla paura, all’odio e all’ignoranza che domina il mondo, si muove attraverso un folk millesimato (ma attenzione allo splendido assolo di Schwartz), Travelers libra leggera su un tappeto melodico decisamente pop, mentre in Baton Rouge la Russell lascia il segno con una grandissima prestazione vocale (in francese e in inglese), creando, poi, un’ ulteriore suggestione, sostituendosi all’elettrica di Schwart con un bell’assolo di clarinetto.
Resta da citare l’appassionata Try, in cui i coniugi duettano, sfoggiando due diversi timbri (quello graffiante di JT Nero, quello decisamente soulfull di Allison Russell) su una melodia carica di pathos. Un disco, dunque, dallo sviluppo originale e meravigliosamente suonato, che possiede l’ulteriore merito di raccontare l’amore e trasmettere positività, attraverso un linguaggio sincero e sinceramente romantico. Come un raggio di sole, che attraversa le nuvole di un cielo plumbeo, regalando barbagli di speranza e umanissimo calore.

VOTO: 8





Blackswan, giovedì 22/05/2018 

lunedì 21 maggio 2018

IL MEGLIO DEL PEGGIO




"C'è un certo Silvio Berlusconi che ha un'esperienza di nove anni al governo del Paese, che ha presieduto per tre volte il G7 e il G8 ed è ritornato disponibile...E con la carenza di personaggi che c'è...io sono assolutamente disponibile".
A Roma direbberero: aridaje. Non è passata nemmeno una settimana dalla fatidica riabilitazione politica che già Silvietto mostra segni di insofferenza per la "cosa" giallo-verde. Per il nonnetto di Arcore l'asse Di Maio -Salvini rappresenta, più che un accordo per un possibile governo, una sorta di accozzaglia perlopiù perniciosa. E non soltanto per l'intesa personale che lega i due giovani leader, quanto per la convergenza su alcuni punti del contratto di governo. Roba forte, come la legge sul conflitto di interessi, che se passasse, toglierebbe il sonno al povero Silvietto da poco incappato in un altro rinvio a giudizio per l'accusa di corruzione nell'ambito del procedimento Ruby-ter. Poche frecce nell'arco del Riabilitato e molte nubi all'orizzonte. Lo spauracchio di elezioni sarebbe un calice ben più amaro da bere: l'potesi di superare di poco lo sbarramento del 3% non è poi tanto peregrina e dunque Silvio cova qualcosa. Vedremo quale altro coniglio estrarrà dal cilindro nei prossimi giorni. Se mai si dovesse ritornare alle urne, spero fortemente che gli italiani (non tutti, per fortuna) non siano colti da improvvisa amnesia e tengano bene a mente i 25 anni di interessi privati, di leggi ad personam, di immoralità dilagante, di frodi fiscali, di corruzione e contiguità con la mafia. Se non fossimo in Italia, sarebbe stato sufficiente una bagatella qualunque per accompagnare un simile soggetto fuori dalla porta. Sosteniamo dunque chi si appresta all'arduo compito di governare questo Paese. Ciò che conta è un risveglio della società civile: la restituzione della dignità a un popolo da tempo defraudato non è più differibile.

Cleopatra, lunedì 21/05/2018