Altro che U2 ! Chiedete ad un rocker irlandese di citarvi un eroe nazionale delle sette note e senza tentennamenti vi dirà : Rory Gallagher.Un musicista così amato in terra d'Irlanda che, il giorno della sua morte, il 14 giugno del 1995, l'intera isola rimase chiusa per lutto e le sue esequie furono addirittura trasmesse in televisione a reti unificate. Morì giovane, a soli 47 anni, il povero Rory, vittima delle complicazioni di un trapianto di fegato resosi necessario per una cirrosi cronica dovuta all'abuso di alcol.Eppure, nonostante la grave dipendenza dagli alcolici, Rory sul palco esprimeva, anche negli ultimi tempi, un'esplosiva vitalità e un'energia che mai avrebbero fatto presagire il drammatico epilogo.Gallagher iniza a suonare la chitarra a soli nove anni e, dopo aver militato in piccole band locali, si trasferisce a cercare fortuna a Londra.Qui, insieme a Eric Kitteringham ( basso ) e Norman Damery ( batteria ) fonda i Taste, combo di muscolare hard-rock-blues ispirato alle sonorità portate al successo dai più celebri Cream di Eric Clapton, in quegli anni ( è del 1969 il primo album dei Taste ) già in fase di scioglimento.Dopo un pugno di dischi ( superbo "On the Boards " del 1970 ) e un discreto successo commerciale, Gallagher scioglie il gruppo, preferendo seguire le ambizioni di una dimensione artistica meno costretta dai clichè del genere. Non che gli fosse venuto a noia il blues, amore che peraltro lo accompagnò per tutta la sua carriera, solo che il proprio eclettismo musicale lo spingeva verso un'idea di musica più contaminata, che prevedesse la possibilità di esplorare anche altri generi quali il jazz, il funk, il r'n'b', e la ballata acustica dal sapore folk.Difficle trovare momenti di stanca in una discografia composta di dodici album in studio ( molti altri saranno poi pubblicati postumi ), tra cui spuntano autentiche gemme, come il mitico " Tatoo " del 1973 ( quello di "Cradle Rock " e "Tatoo'd Lady ", per intenderci ) e "Defender" del 1987, forse il suo disco più marcatamente blues.Tuttavia, la dimensione migliore di Gallagher, come per ogni animale da palcoscenico che si rispetti, fu quella del live act. Ancora oggi il suo "Irish Tour " del 1974 ( ma ottimo è anche " Live in Europe " del 1972 ) è considerato uno dei migliori dischi live della storia del rock, così come sono imperdibili numerosi dvd che riprendono il chitarrista durante celebri performance ( a mio parere, i due migliori sono "Live At Cork Opera House" relativo ad un concerto del 1987, e il doppio "Live At Montreaux " , che raccoglie estratti di concerti tenuti dal chitarrista al noto festival, fin dal lontano 1975 ).
Gallagher, molto apprezzato per la sua particolarissima tecnica slide ( suonava un turbinio di note alla velocità della luce ), utilizzò per quasi tutta la vita una Fender Stratocaster con finitura sunburst, da lui stesso comprata nel lontano 1961, nonostante lo strumento, nel corso degli anni, si logorò tanto da perdere quasi completamente l'aspetto originario.Il suono, però, rimase sempre lo stesso.
Blackswan, mercoledì 19/10/2011
11 commenti:
Grande chitarrista...In trio, con basso e batteria, (alla Hendrix)faceva cose dell'altro mondo una tecnica bestiale...Poca gente in giro comunica la stessa energia.Anche la sua voce scuote abbastanza.A me piace molto, a breve giro di posta, parlerò di un suo LP in vinile su Guitarists...
Comunque, ottima scelta.
@ Mr Hyde : Gallagher è uno di quei musicisti di cui mi perito di possedere quasi tutto.Grande tecnica,grande cuore,sangue irlandese,insomma...
Ti verrò a leggere senz'altro.
@ Mr Hyde : aggiunto guitarist al mio blog roll...che mi ero perso !
Uno dei migliori chitarristi della storia,la sua velocità sul manico è qualcosa a cui sto da tempo lavorando
@ Massi : concordo.Impressionante !
Grande, grande, grande....
Dev'essere una caratteristica dei chitarristi irlandesi sta velocità, quando sono stato a Dublino una sera al Temple Bar ha suonato uno che mi ha davvero lasciato lì secco, ha fatto thunderstruck degli AC/DC con la chitarra classica, le dita nemmeno si vedevano tanto andavano veloci....
@ Loz : a Dublino c'è Grafton Street, il cuore musicale d'europa.Lì, ho visto suonare gente che mi ha lasciato a bocca aperta.Non stento a credere alle tue parole..
Grazie di esserti iscritto!.. dai un'occhiata ai post precedenti e troverai musica di tuo gusto..
A proposito di Rory Gallagher:
http://myguitarists.blogspot.com/2011/10/rory-gallagher.html
..a presto.
grazie per questo viaggio musicale...
Uuuuu...meraviglia. Che nostalgia d'Irlanda, l'ultima volta ...troppo tempo fa.
@ Mr Hyde : grazie a te per avermelo segnalato.Ci darò senz'altro più di una semplice occhiata.
@ Ernest :Gtrazie a te per avermi letto :)
@ Sandra : Ci sono stato tre volte.Una favola.Anche per me è però un ricordo lontano...
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