A volerla commentare come già fece al primo turno Denis Verdini,coordinatore nazionale del PDL,potremmo dire che:" sostanzialmente abbiamo pareggiato 6 a 0 per noi ".A parte la battuta,anche ieri,dopo un risultato elettorale che dava poco adito ad interpretazioni,la tracotanza del potere ( allo sbando ) si presentava con la faccia di gomma della menzogna.Su Rai 3,poco dopo l'annuncio del risultato definitivo,l'onorevole Mantovani,quello che organizza la claque davanti al Tribunale durante i processi di B.,ostentava una sicumera incapace però di celare il profondo disagio di una consistente intrusione anale: "I risultati fanno riflettere,ma abbiamo tenuto,siamo ancora il primo partito a livello nazionale ".Ancora meglio ha fatto Lupi che, con un contorsionismo degno di un fachiro,si inventava un'esilarante performance che lasciava attonita Bianca Berlinguer : " Il centrodestra ha espugnato città a tutti care come Cesenatico e San Giovanni Rotondo".Me cojoni ! verrebbe da esclamare se la sconfitta dei berluscones,come un'emorragia, non fosse copiosa,diffusa,inarrestabile.Soprattutto,palese oltre ogni ragionevole dubbio.Come abbiamo sempre sostenuto,non siamo però di fronte solo ad una vittoria del centrosinistra,ma soprattutto ad un desiderio trasversale di cambiamento,ad un risveglio della speranza,ad una svolta di civiltà.Le campagne elettorali effettuate dagli opposti schieramenti nelle due principali città ( Milano e Napoli ),rispecchiano con chiarezza la scelta degli elettori che,quantunque tinta di rosso,non è connotata esclusivamente da motivazioni politiche.A Milano, il Pdl e la Lega hanno puntato tutto sull'insulto e la menzogna,appellandosi prevalentemente a un presunto sentimento xenofobo degli elettori nei confronti di rom e mussulmani.Una campagna,dunque,priva di contenuti e brutale,fondata sull'odio e il disprezzo,aggrappata con tutte le forze alla speranza di sobillare il disagio sociale e sfruttare il degrado etico.La gente,invece,voleva altro e ha individuato in Pasapia una netta svolta verso una politica che parla alla gente dei problemi della gente,che non cerca un nemico a tutti i costi,che è capace di programmare un futuro di integrazione multietnica.Ha vinto il sorriso,la gentilezza,l'ironia,l'educazione,la capacità di farsi ascoltare senza alzare la voce,ma con la sola forza del ragionamento.Nella Napoli delle eco-balle e della camorra,Lettieri era l'impresentabile candidato di una connivenza di interessi fra potere politico e malavita organizzata.Berlusconi pensava di acquisire consensi,appellandosi ancora una volta ad una presunta tendenza del popolo italiano a compiacere la logica dell'illegalità spicciola,ammiccando all'evasione fiscale e ad una sorniona tolleranza verso la prepotenza del furbetto.I Napoletani hanno invece scelto le istituzioni,incarnate nell'ex giudice De Magistris,e quindi il desiderio di uscire definitivamente dall'impianto di corruttele,di scambio di favori,di raccomandazioni e di correità coi traffici camorristi che da tempo contrassegnava la politica locale.
Quello che si pensava fosse il vento del cambiamento si è gonfiato tanto da divenire tempesta.Un tempesta trasversale,come dimostrano i risultati di questo ballottaggio,nel quale i candidati del centrosinistra sono stati premiati anche dai voti dei centristi,della destra liberale,dell'antipolitica a cinque stelle e, soprattutto, della delusa base leghista.Berlusconi non ha solo perso,è stato tritato ( anche Arcore è passata al centrosinistra ).E a nulla valgono le consuete deresponsabilizzazioni ( " Non è colpa mia " ) o i soliti messaggi obliqui a metà fra la minaccia e l'invettiva ( " I milanesi preghino ", " I napoletani se ne pentiranno "):ciò che è evidente è che il popolo italiano ha detto in modo inequivocabile che del berlusconismo non ne vuole più sapere.Anzi,il messaggio è così chiaro e stentoreo che a pagarne le spese di riflesso è stata anche la Lega,a cui l'alleanza con il cainano e i malcelati appetiti centralisti ( i due ministeri da spostare a Milano ) hanno fatto perdere migliaia e migliaia di consensi,tanto da consegnare nelle mani della sinistra alcune storiche roccaforti come Novara e Gallarate.
La nave governativa imbarca acqua e naviga a vista,sperando in un approdo che in questo momento appare sempre più un miraggio.Ma non illudetevi di un subitaneo naufragio.Una falla è stata aperta a prua,ma il lavoro da fare è ancora tanto.Soprattutto perchè Cerottone cercherà di restare aggrappato al potere con ogni mezzo per non soccombere innanzi ai propri guai giudiziari.Poichè è impensabile attendere che l'anagrafe faccia il suo corso ed è deprimente aspettare un'implosione interna alla maggioranza,per liberarci di Al Nanone non ci resta che lo strumento democratico del referendum.Fra dieci giorni,recarsi alle urne e votare quattro splendidi SI non è soltanto un'opportunità per dare una svolta ecologista alle politiche energetiche del paese,ma è soprattutto un dovere di ogni cittadino che abbia intenzione di completare l'intrapreso cammino di civiltà.Un ultimo definitivo colpo al regime per mandarli tutti a casa.Foeura de ball !
Blackswan, martedì 31/05/2011
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