Oggi,sono in vena di domande oziose.Ad esempio:voi ce li mettereste Alì Babà e i quaranta ladroni di guardia alla zecca di stato ? Oppure: mettereste un pedofilo a dirigere un asilo nido ? Così,a naso,direi che in entrambi i casi la risposta sia no.Sta nella logica e nella normalità delle cose.Un ladro non lo metti a gestire denaro,un pedofilo non lo metti a contatto coi bambini.In Italia,invece,abbiamo un Parlamento ( e un governo ) zeppo di pregiudicati,inquisiti,imputati,condannati in primo e in secondo grado.A gente così,nella vita di tutti i giorni,non rivolgeresti nemmeno la parola,un pò per paura del giudizio degli altri( hai visto Tizio ?Sembrava una così brava persona e invece guarda con che loschi individui si accompagna ) e un pò per salvaguardare ( non si sa mai ) l'incolumità personale.Costoro,invece,sono chiamati a gestire la cosa pubblica,a prendere cioè decisioni di rilevanza fondamentale per il presente e per il futuro del paese che vedono peraltro coinvolti anche i nostri soldi.La situazione appare vieppiù paradossale,quando la cricca si perita di discettare e legiferare in materia di giustizia.Giostrai del diritto,giureconsulti da campeggio,costituzionalisti da gita fuori porta e saltinbanchi del decreto legge,tutti indaffarati come formichine in epocali riforme della giustizia che hanno come unico scopo quello di salvare le terga al loro padre-pappone.E regolarmente prendono randellate: dalla gente che non ne può più ( referendum sul legittimo impedimento ), dalla Corte Costituzionale ( lodo Alfano ) e dai sommovimenti dalla società civile ( il ddl sulle intercettazioni dell'anno scorso ).Ogni tanto,come Tafazzi,le martellate sulle palle se le danno da soli ( vedasi il passaggio di due emendamenti della minoranza sulla legge anticorruzione non più tardi di un mese fa ).Eppure,non mollano.Il paese è allo sfascio, ma la loro fissa,che corrisponde all'ossessione di Al Nanone,è una sola:polverizzare i processi di B,per restare a galla.Perchè alla prima sentenza di condanna,lo sanno bene,tornerebbero tutti a fare i posteggiatori davanti allo stadio.Ecco allora che non riuscendo a raggiungere i propri obiettivi in modo trasparente,sfruttano le ore ai malfatti proprizie,e nel cuore della notte aggiungono alla bozza della manovra un bel testo sul processo breve ( anzi super celere ).Tachimetro alla mano,dal momento della richiesta di giudizio,i giudici hanno due anni per chiudere il processo ( sia in primo che in secondo che in terzo grado ).Diversamente,l'imputato può chiedere il risarcimento del danno.Che è un pò come chiedere a un correttore di bozze di correggere una stesura in cirillico di "Guerra e pace" di Tolstoj in 24 ore,pena la perdita dello stipendio.Un'impresa titanica, e ovviamente impossibile.Per sveltire i processi,infatti,prima di modificare ex lege i tempi processuali,occorrerebbe consentire ai magistrati di fare dignitosamente il proprio lavoro,magari informatizzando adeguatamente le procure o implementando numericamente il personale dei tribunali.Ma da questo orecchio,gli amici di B.sentono solo le parole "taglio" e " ridimensionamento ".Che poi l' inquietante scenario che va a prefigurarsi sia quello di una giustizia, che a botte di risarcimento danni,vedrà decuplicati i propri costi,non è affar loro.A loro interessa il principio, sono mossi esclusivamente da un commendevole e ineludibile bisogno di rendere la giustizia più giusta e la legge più uguale per tutti.Sentono talmente forte questo imperativo etico,che non sanno se autorizzare l'arresto di Alfonso Papa,ex magistrato e ora onorevole del PDL,che i giudici vorrebbero associare,almeno temporaneamente, alle patrie galere,per reati bagatellari come la consussione,la corruzione e l'estorsione.Temono che il poverino,peraltro ripreso dalle telecamere a mercanteggiare con dei ricettatori l'acquisto di rolex rubati,possa essere oggetto di fumus persecutionis da parte dei magistrati.Per inciso,a favore dell'arresto di Papa si è espressa financo l'UDC.L'UDC di Casini,quello che avrebbe messo le mano sul fuoco sull'onestà di Salvatore Cuffaro,poi condannato in via definitiva a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato.In poche parole, Papa è talmente impresentabile,che nemmeno Casini se la sente di rischiare l'ultima mano rimasta.Quando si dice il senso di giustizia.
Blackswan, giovedì 30/06/2011